Casinò, Cassazione respinge i ricorsi di due croupier condannati per furto alla casa da gioco

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da due croupier, confermando il furto aggravato in danno di un casinò.  Secondo l’accusa, già condivisa dalla corte d’appello di Genova, i due croupier del casinò di Sanremo avevano, in più occasioni, consegnato a un giocatore abituale fiches di importo maggiore a quello delle banconote loro corrisposte, con un danno per oltre 40 mila euro. I due hanno hanno proposto ricorso per Cassazione, respinto nel primo caso perché “non si intravedono ragioni per discostarsi dai precedenti giurisprudenziali citati in sentenza, e genericamente contestati  dall’imputato, secondo cui il croupier che si impossessa del denaro o dei gettoni maneggiati nel corso del suo lavoro commette furto perché ha la mera detenzione di detti valori, il cui possesso in senso penalistico spetta soltanto al  capo tavolo che, coadiuvato dai sorveglianti a lui subordinati, controlla in modo diretto e continuo lo svolgimento del giuoco”.  Nel secondo caso venivano contestato l’operato di un teste che era stato indebitamente trattato come un consulente “con argomenti privi della carica eversiva loro gratuitamente attribuita dal ricorrente”. lp/AGIMEG