Il prossimo 3 novembre una sentenza della Corte di Cassazione potrebbe decidere per la riapertura del Casinò di Campione d’Italia, dando ragione alla Corte d’Appello di Milano che nel 2019, rispondendo al ricorso dei creditori, stabilì che c’era stato un errore di procedura e occorreva rifare tutto da capo. Da quando un’ordinanza della sezione fallimentare del Tribunale di Como ha deciso per la chiusura della casa da gioco, 470 dipendenti sono rimasti senza lavoro, ai quali va aggiunto tutto l’indotto. Inoltre, il Comune senza i proventi del gioco, non è praticamente più riuscito a far quadrare il proprio bilancio. Per il neosindaco Roberto Canesi la casa da gioco andrebbe riaperta subito – ricorda Il Giorno. Nei giorni scorsi l’amministratore unico della Casinò Campione d’Italia Spa, Marco Ambrosini per capire come rimettere in moto la casa da gioco. “L’ingegner Ambrosini è tuttora il referente della società, il mandato è esplorativo e non ha costi per l’ente serve a valutare tra le varie parti coinvolte la disponibilità a un riavvio della casa da gioco. Siccome sappiamo che c’è un’udienza in Cassazione il 3 novembre, potrebbe tornare davanti al Tribunale di Como e se così fosse il Comune dovrebbe sapere cosa fare in tempi brevi. Per questo è necessario sapere cosa ne pensano le varie parti coinvolte in questo procedimento, compresa la curatela. Questo per sveltire il lavoro del Comune”, ha detto il sindaco. Oggi è in programma un primo incontro con le parti sociali in rappresentanza dei lavoratori, i principali creditori insieme alla Banca Popolare di Sondrio e al Comune della Casinò Campione d’Italia Spa. cdn/AGIMEG