Casinò Campione d’Italia, Procura di Como: “Carente qualunque elemento indicativo della serietà e affidabilità dell’intenzione manifestata dagli investitori”

“Le linee guida depositate dalla Casinò di Campione spa il 21 gennaio, svolgono un’analisi delle cause che hanno condotto all’attuale dissesto, e sviluppano una serie di strategie potenzialmente adeguate al risanamento”, ma, prosegue il parere, risulta “carente qualunque elemento indicativo della serietà e affidabilità dell’intenzione manifestata dagli investitori”. Sono le motivazioni – riportate da Il Giorno – con le quali la Procura di Como si è opposta alla concessione di una proroga chiesta dalla società di gestione della casa da gioco al Tribunale Fallimentare. Ad eccezione della Banca Popolare di Sondrio, già creditrice nei confronti della casa da gioco, la Procura e la Guardia di finanza hanno scoperto che la maggior parte delle altre società indicate come interessate a investire capitali a Campione d’Italia sono registrate all’estero. Alla luce degli accertamenti delegati alla Guardia di finanza, sono risultati “soggetti giuridici le cui compagini con compagini societarie particolarmente articolate, talora schermate da società fiduciarie, off shore o fondazioni, localizzate in Estonia, Liechtenstein, Cipro, Hong Kong, la cui consistenza patrimoniale risulta scevra di un puntuale riscontro”. La Procura ritiene quindi che esistano “dubbi fondati sulla effettiva consistenza e serietà di tali manifestazioni di interesse”, tenuto inoltre conto che il nostro ordinamento giuridico, vieta l’utilizzo di “intestazioni fiduciarie in operatori economici partecipanti a procedure di gara, per evitare il rischio di infiltrazioni mafiose e occulte nell’esecuzione di appalti pubblici”. E’, quindi, “necessario porre la massima attenzione alla partecipazione di soggetti terzi, per evitare che il vincolo di capitale partecipato dal Comune, non sia eluso attraverso soggetti a cui sarebbe vietato l’esercizio del gioco d’azzardo”. cdn/AGIMEG