“E’ davvero incredibile quello che sta accadendo: chi gioca all’estero non paga le tasse. Per evitare che il povero giocatore fosse tassato due volte si è scelta una linea di netta complicità: le vincite restano fuori dal 730. Per Baretta si tratta di una soluzione obbligata, probabilmente per non spaventare il povero giocatore e allontanarlo così dal rischio di dipendenza. Lo Stato preferisce rinunciare all’entrata fiscale pur di mantenere il giocatore in
posizione di netta sudditanza”. E’ quanto afferma la deputata Paola Binetti (Ap) in merito al contenuto dell’articolo 5 della legge europea che di fatto parifica la tassazione delle vincite nei Casinò oltre frontiera: “c’è qualcosa di perverso nel modo in cui si sta affrontando in Italia il gioco d’azzardo e la complicità dello Stato emerge in tutti i passaggi del processo, compresa la sua ostilità dichiarata ad un ddl che aveva come unico obiettivo la tutela del giocatore: prima, attraverso la prevenzione, durante, attraverso opportune misure fiscali, e dopo predisponendo cure necessarie per rimuovere la dipendenza indotta – continua la deputata -. Questa proposta del governo è una misura davvero scandalosa, che mentre incoraggia a scommettere nella folle speranza di poter vincere, rinuncia ad incassare dal vincitore la tassazione che accompagna inesorabilmente molte altre azioni di cittadini di gran lunga più virtuose. Non abbiamo bisogno di incoraggiare le persone a giocare, dobbiamo piuttosto dissuaderle dal farlo. E lo Stato non può continuare a fare da biscazziere, riciclandosi ogni volta in modo diverso. Usura, corruzione, illegalità, sono tutte patologia attive, contagiose e progressive, che si sviluppano mentre lo stato si ostina a chiudere gli occhi”. dar/AGIMEG