Alla fine, il sindaco di Campione si è dimesso. Lo ha comunicato oggi alle 13.30 rimuovendo così un ostacolo alla nomina di un commissario governativo che dovrebbe gestire la grave crisi che ha colpito la cittadina italiana in territorio svizzero dopo il fallimento del casinò comunale, lo scorso luglio. Insieme a lui, hanno rassegnato le dimissioni altri quattro consiglieri, che seguono i cinque che si erano dimessi nelle scorse settimane. Nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche, Roberto Salmoiraghi aveva ribadito che non aveva alcuna intenzione di lasciare la sua poltrona, che occupava da poco più di un anno a seguito di un’elezione nella quale la sua lista civica era l’unica a esseri presentata. Ma la tempesta politica e mediatica che si è scatenata dopo la chiusura del casinò, con conseguente rischio di sopravvivenza per lo stesso Comune che da quella struttura ha sempre preso la quasi totalità delle sue risorse, gli ha fatto ripensare all’opportunità di rimanere in un posto così scomodo. Il vicesindaco, Alfio Balsamo, ha fatto sapere di non essere intenzionato a dimettersi a sua volta e, al tempo stesso, di essere consapevole che senza maggioranza può fare ben poco. Nelle scorse settimane, l’amministrazione comunale era stata oggetto di diverse critiche giunte da più parti, anche se non unanimi. Mentre lo stesso Salmoiraghi denunciava pubblicamente la difficoltà, anzi l’impossibilità, di dialogare con il Governo per trovare una soluzione al fallimento del casinò, arrivavano da politici dei partiti di governo diversi segnali che lo indicavano come responsabile della situazione e l’invito a dimettersi per lasciare posto a un commissario. Naturalmente, la nomina di un commissario non è una conseguenza automatica delle dimissioni del sindaco, ma è sicuramente più facile, se questa è la volontà politica dei vertici romani. gpm/AGIMEG