“Ringrazio la commissione per la disponibilità, ci hanno dato la possibilità di spiegare le numerose peculiarità di Campione, le specificità di questo territorio. Pur avendo accolto le nostre riflessioni però, non ci sono spiragli per un’eventuale deroga che permetta al municipio di mantenere un numero di dipendenti più elevato rispetto a quanto previsto dal decreto ministeriale. Le porte su questo punto sono chiuse”. Fumata nera ieri a Roma a seguito dell’incontro tra tra la delegazione del pubblico impiego di Campione d’Italia e una commissione del Ministero dell’Interno, come testimoniano le parole di Vincenzo Falanga, di Uil Ci al “Corriere di Como”. Al centro della discussione c’era la procedura di esubero per 86 dei 102 dipendenti comunali di Campione, dettata dal decreto ministeriale che stabilisce un rapporto fisso tra numero di residenti e numero di dipendenti di un comune. Durante l’incontro, a cui ha preso parte il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, si è parlato anche del casinò: “Sibilia si è detto disponibile a valutare con il ministero dell’Economia e con quello della Funzione pubblica la situazione dell’enclave nel suo complesso, dal casinò al Comune – ha spiegato ancora Falanga – è un segnale, ma il tempo stringe”. “Si deve al più presto avviare il tavolo politico per trovare soluzioni urgenti – ha detto invece Nunzio Praticò, segretario generale per la funzione pubblica della Cisl dei Laghi – e il punto di partenza, non ci stancheremo mai di rimarcarlo, è la riapertura del casinò”. lp/AGIMEG