La Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere per un indagato ritenuto affiliato al clan camorristico Contini, radicato nel quartiere San Carlo all’Arena di Napoli. Tra le varie accuse, l’uomo avrebbe agito per conto di Ettore Bosti – a capo del clan – per intestare fittiziamente un’agenzia di scommesse a un affiliato, e sarebbe intervenuto per accelerare i lavori di ristrutturazione dei locali. “Il Tribunale – senza incorrere in vizi logici e giuridici – ha individuato il ricorrente come il soggetto che, per conto di Ettore Bosti, ha curato i rapporti sia con un affiliato relativamente all’iter amministrativo necessario per addivenire all’intestazione fittizia dell’agenzia di scommesse al nuovo titolare sia con un altro affiliato, incaricato dell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, premendo perché l’agenzia potesse aprire per tempo” scrive la Cassazione. Il Tribunale inoltre ha anche escluso la buona fede del ricorrente “ineccepibilmente evidenziando che la divergenza tra titolarità formale e reale della agenzia era legata proprio alla caratura criminale del Bosti che il ricorrente ben conosceva quale capo del clan Contini per il quale egli realizzava le estorsioni ai commercianti del Borgo Sant’Antonio Abate”. lp/AGIMEG