Si torna a parlare di gioco patologico alla Camera. L’occasione questa volta è una risoluzione presentata da diversi esponenti del M5S della Commissione Finanze e Affari Sociali che chiedono al Governo di intervenire contro le ludopatie. In particolare, i deputati pentastellati chiedono all’Esecutivo “di assumere un’iniziativa normativa che vieti l’apertura delle sale da gioco ovvero locali commerciali con slot, vicino ai luoghi definiti sensibili, stabilendo un minimo di 500 metri di distanza, per combattere il proliferare delle slot” e di “assumere iniziative normative per obbligare i gestori di sale a chiedere un documento d’identità, per impedire il gioco ai minori, oltre a garantire il libero accesso nei luoghi aperti al gioco agli psicologi delle Asl. Sulla stessa materia i grillini chiedono anche di “aprire un tavolo, in sede di Conferenza unificata, per valutare la possibilità di ridurre i locali del gioco d’azzardo in città, in base al numero degli abitanti”. Inoltre la risoluzione chiede di adottare modifiche, “anche di carattere normativo, al fine di evitare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite tramite il gioco d’azzardo”. E ancora: “rendere noti tutti i contratti di concessione pubblica nell’apposita sezione del sito, dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, riferita all’amministrazione trasparente decreto legislativo n. 33 del 2013ad aggiornare la pubblicazione di tutti gli organigrammi e delle rispettive retribuzioni dei dirigenti, nonché di tutti gli atti di nomina; a valutare concretamente quali siano le iniziative più efficaci da adottare per far applicare la normativa già in vigore, ma sino ad oggi nettamente disattesa – si legge nel documento – in riferimento al ripristino dei livelli essenziali di assistenza negati e all’inserimento negli stessi livelli essenziali di assistenza delle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da gioco d’azzardo patologico; a prevedere linee guida predisposte dall’Istituto superiore di sanità per programmi clinici di assessment, diagnosi, cura e riabilitazione ambulatoriale delle persone affette da GAP che prevedono, altresì, visite mediche, colloqui di valutazione, attivazione di gruppi di aiuto o di mutuo soccorso, interventi psicoterapeutici ed educazionali di gruppo, in modo che sia garantito ai cittadini, nella valutazione dei servizi per le dipendenze, la possibilità di ricorrere al trattamento residenziale, anche avvalendosi di strutture convenzionate, e laddove non sia disponibile tale opzione, presso strutture pubbliche per la durata non superiore a trenta giorni”, concludono. im/AGIMEG