“Nell’ambito della crisi pandemica un grande ruolo è stato giocato dai rivenditori di generi di monopolio e di valori bollati che hanno continuato, anche in periodo di totale lockdown, a fornire servizi ai cittadini; tale settore, escluso dalle chiusure tese a contenere la pandemia, è stato penalizzato, tanto per la mancanza di interventi tesi ad ampliare la gamma dei servizi che gli esercizi potrebbero fornire, quanto per la concorrenza relativa alla vendita online di prodotti, quali ad esempio le sigarette elettroniche; notoriamente, incentivare i pagamenti con moneta elettronica, oltre a contribuire a limitare il diffondersi della pandemia, favorisce l’emersione dell’evasione e dei capitali sommersi; numerosi sono stati i provvedimenti del Governo su questo tema, non ultimo quello sul cashback di cui all’articolo 1, commi 288 e 289, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, e quello relativo alla lotteria degli scontrini, di cui all’articolo 1, comma 540, della legge 11 dicembre 2016, n. 232; in data 27 dicembre 2020 è stato accolto alla Camera l’ordine del giorno 9/02790-bis-AR/228 che, riconoscendo che i pagamenti aventi ad oggetto beni e servizi di pubblica utilità erogati dagli esercenti remunerati ad aggio e/o margine fisso, non possano essere resi obbligatori con pagamento elettronico, impegnava il Governo pro tempore a rendere facoltativo il pagamento elettronico riferito a tali prodotti acquistati presso le tabaccherie”. E’ quanto si legge nell’interrogazione rivolta al Ministro dell’economia e delle finanze dai deputati Ungaro e Vitiello (IV). I deputati hanno quindi chiesto: “quali iniziative di carattere normativo, il Governo intenda porre in essere per attuare quanto previsto nell’ordine del giorno citato in premessa e con quali tempi, consentendo l’esclusione dall’obbligo di pagamento elettronico di quei beni e servizi di pubblica utilità erogati dagli esercenti remunerati ad aggio e/o margine fisso”. cdn/AGIMEG