E’ stata discussa in VI Commissione Permanente Finanze della Camera l’interrogazione presentata dal deputato Merola (PD) riguardante le informazioni relative al piano di
riorganizzazione degli uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con particolare riferimento all’Ufficio delle dogane di Arezzo.
“Gli interroganti chiedono chiarimenti in merito alla possibile trasformazione dell’ufficio delle dogane di Arezzo in struttura subalterna rispetto a quella di Firenze anche tenuto conto del fatto che l’importante realtà imprenditoriale delle province di Arezzo e di Siena necessiterebbe di mantenere la piena efficienza della struttura in argomento in posizione paritetica rispetto a quella degli altri uffici della direzione territoriale della Toscana. Tanto premesso, gli Interroganti chiedono di sapere « se non (si) ritenga necessario evitare ogni depotenziamento dell’ufficio delle dogane di Arezzo (e della sede operativa di Siena) al fine di non penalizzare le imprese di un territorio che garantisce attualmente oltre un quarto dell’export e dell’import della regione Toscana ». Al riguardo, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli rappresenta quanto segue”. Ha affermato in risposta il sottosegretario Federico Freni (MEF).
“Il percorso di riorganizzazione territoriale dell’Agenzia fonda i suoi principi nella volontà del Legislatore che, nel dicembre 2012, ha sancito la fusione di due rilevanti Amministrazioni dello Stato titolari della cura di interessi eterogenei e strategici per il Paese: l’ex Agenzia delle dogane, da un lato, e l’ex Amministrazione Autonoma dei Monopoli, dall’altro. Prima di approfondire il singolo contesto territoriale di Arezzo e Siena, è necessario premettere che la programmata riarticolazione degli uffici di livello non generale dell’Agenzia, in senso generale, non ha impatti negativi, né diretti né indiretti, in termini di servizi all’utenza e all’imprenditoria. Anzi, il territorio, proprio in ragione della riqualificazione di alcuni uffici (come quello di Arezzo), beneficerà, in realtà, di un assetto strategico caratterizzato dalla implementazione del personale e degli incarichi di posizioni organizzative di elevata responsabilità. A fronte della mancata previsione di un incarico dirigenziale, infatti, si realizzerà un’implementazione di circa 6/8 unità di personale – tra funzionari e assistenti – da impiegare nel medesimo territorio. A tal fine, si rammenta che l’Agenzia delle dogane ha già pubblicato, il 12 febbraio 2024, un bando di concorso pubblico per complessivi 564 posti, area funzionari, di cui 40 verranno destinati in Toscana. Inoltre, uno dei principi cardine della riorganizzazione in atto degli Uffici dell’Agenzia si fonda sulla constatazione che, con una digitalizzazione sempre più marcata e diffusa dei servizi pubblici e di pubblica accessibilità rivolti al cittadino, tutti gli Uffici locali di livello dirigenziale non generale di piccole dimensioni, sparsi sul territorio, saranno ricondotti a logiche di reductio ad unitatem, coerentemente alle disposizioni normative che prevedono, ai sensi dell’articolo 23-quinquies, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, che « per le Agenzie fiscali (…) il rapporto tra personale dirigenziale di livello non generale e personale non dirigente sia non superiore ad 1 su 40 ». Tale valore quantitativo deve essere, inoltre, bilanciato con le realtà territoriali cosiddette « disagiate » (ovvero di confine o isolate). Altro valore cardine della riorganizzazione è garantire il rafforzamento del presidio territoriale dell’Agenzia attraverso una puntuale attribuzione di competenze sotto il profilo dell’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi. Infatti, la revisione del modello organizzativo è accompagnata anche da una revisione dei centri di responsabilità dei procedimenti amministrativi accuditi dall’Agenzia”, ha detto.
“Si prevede, quindi, l’attribuzione alle strutture di gestione delle Direzioni Territoriali di parte dei provvedimenti ad oggi di competenza degli Uffici locali. L’adozione di tale principio consente di assicurare un’omogenea applicazione delle procedure individuate, al fine di evitare disallineamenti interpretativi nell’operato dei singoli Uffici locali su un medesimo territorio regionale. Tanto premesso, in relazione a quanto illustrato, per la riorganizzazione degli Uffici delle Dogane e Uffici dei Monopoli gli approfondimenti territoriali si sono concentrati, principalmente, su cinque indici di sistema: l’integrazione delle attività doganali con quelle dei monopoli in termini di loro distribuzione sul territorio e funzione operativa; livello di intensità dei vari Uffici in termini di provvedimenti adottati e di controlli eseguiti nel campo delle accise e delle dogane; la conformazione territoriale in termini di distanze tra i centri di unità organizzative; la coerenza organica con le disposizioni normative in vigore che prevedono, salvo eccezioni di confine o di particolare connotazione territoriale, un rapporto tra personale impiegato e personale dirigenziale di almeno 40 ad 1; la generale distribuzione organica ed effettiva sul territorio. Più in particolare, l’intervento organizzativo inerente la Direzione Territoriale Toscana e Umbria prevede, tra l’altro, l’unificazione dell’ufficio delle dogane di Firenze con l’Ufficio delle dogane di Arezzo nella nuova Struttura denominata Ufficio ADM « Toscana 1 », a cui sono attribuite le competenze territoriali in materia di controlli dell’ufficio dei monopoli per la Toscana. Con riferimento al primo indice summenzionato, si evidenzia che non è presente ad oggi alcuna sede distaccata dei monopoli nella città di Arezzo o di Siena; pertanto, la costituzione di un Ufficio unico ADM con competenze in materia di monopoli risulterebbe molto complessa (se non oggettivamente impossibile da attuare nel breve periodo), dato che il personale ad oggi impiegato in tale città non ha mai sviluppato competenze in materia di giochi e tabacchi, trattandosi di attività svolte in altre sedi della regione. L’Ufficio delle dogane di Arezzo è, al momento, già la sede territoriale con minor sviluppo organizzativo nell’ambito della propria regione e ciò genera un importante vincolo in termini di proiezione tecnica e organizzativa proprio per la cura di nuove materie come Giochi e Tabacchi. Invece, per quanto attiene al dato riportato nel documento in esame secondo cui « oltre un quarto (…) dell’export e dell’import toscano sono ascrivibili alla provincie dove si esercita l’attività doganale dell’ufficio di Arezzo e della sede operativa di Siena », si riportano nella tabella di seguito i dati riferibili all’anno 2023 che dimostrano che Arezzo nel settore dell’Import si colloca non al 25 per cento (come rappresentato dagli Interroganti) ma all’1,21 per cento in ter- mini di dichiarazioni e nell’Export allo 3,93 per cento in termini di articoli”, ha aggiunto.
“L’Agenzia delle dogane e dei monopoli rappresenta, pertanto, che la decisione organizzativa di non prevedere la figura dirigenziale nella sede di Arezzo ma funzionari ad elevata responsabilità consente di svolgere in maniera adeguata sul territorio tutte le attività proprie”, ha concluso. cdn/AGIMEG