Arriva alla Camera la proposta di legge d’iniziativa di alcuni deputati della Lega “Disciplina degli sport elettronici o virtuali (e-sport) e delle connesse attività professionali ed economiche”.
“Questo progetto di legge, che tiene in considerazione quanto previsto dalla risoluzione del Parlamento europeo del 10 novembre scorso (2022/2027-INI) sugli sport elettronici e i videogiochi, si prefigge lo scopo di offrire una disciplina normativa in grado di governare il settore e regolamentare i numerosi aspetti giuridici coinvolti, promuovendo al tempo stesso il « buon gioco », prevenendo e contrastando i fenomeni patologici”, sottolineano nelle premesse.
Specificando: “Gli e-sport, o sport elettronici o virtuali, ossia le competizioni di videogiochi di livello agonistico e professionistico, stanno riscontrando negli ultimi anni in tutto il mondo una crescita esponenziale soprattutto tra i più giovani. Le prime competizioni risalgono agli anni ’70 e da allora il fenomeno è in una continua espansione tanto da arrivare nel 2020, secondo i dati degli operatori del settore, a un fatturato totale di oltre un miliardo e mezzo di dollari. In Italia il settore si può quantificare in circa 20 milioni di fatturato, con migliaia di utenti, 150 sale e innumerevoli competizioni. Nel febbraio del 2018 la Federazione italiana taekwondo è stata la prima federazione ufficiale dello sport italiano a riconoscere gli sport elettronici come una vera e propria attività sportiva, mentre, dal 2019, in Italia è diventato possibile a tutti gli abbonati di Sky Italia seguire gli eventi in diretta sul canale GINX e-Sport TV interamente dedicato agli eventi di e-sport. A seguito della loro incredibile diffusione nel mondo, gli e-sport verranno inseriti tra le discipline olimpiche forse già a partire dall’edizione 2024. Purtroppo, a fronte di un settore in così grande crescita, non esiste ancora in Italia alcuna disposizione normativa che regoli gli e-sport. Un vuoto normativo che sta creando un freno allo sviluppo di queste realtà e che porta anche a contenziosi amministrativo-giudiziari, come verificatosi di recente con il sequestro da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dei computer in alcune sale perché ritenuti non omologati”.
Ecco il testo integrale. cdn/AGIMEG