Camera: Decreto Sostegni Ter, oggi il voto finale

La Camera ha votato (con 416 voti a favore e 49 contrari) la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi dell’articolo unico del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, nel testo della Commissione identico a quello approvato dal Senato.

Questa mattina l’Assemblea esaminerà gli ordini del giorno presentati al testo, il via libera definitivo è atteso entro le 14.

Ricordiamo che il Decreto Sostegni Ter prevede che i datori di lavoro di diversi settori, tra cui sale giochi e bingo, che nel periodo che va dal 1° gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022 sospendono o registrano una riduzione dell’attività lavorativa sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale. Introduce, inoltre, misure a favore degli impianti ippici.

Ecco gli ordini del giorno presentati al testo:

La Camera,

premesso che:

il decreto Sostegni-ter – decreto-legge del 27 gennaio 2022 n. 4, come convertito in Legge, ha introdotto misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico;

il decreto interviene a sostegno dei settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o ne sono stati fortemente danneggiati, quali:

parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici;

attività di organizzazione di feste e cerimonie, weddinghotellerie, ristorazione, catering, bar-caffè e gestione di piscine;

commercio dei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria, articoli di abbigliamento, calzature e articoli in pelle;

turismo, alloggi turistici, agenzie e tour operator, parchi divertimenti e parchi tematici, stabilimenti termali;

discoteche, sale giochi e biliardi, sale Bingo, musei e gestioni di stazioni per autobus, funicolari e seggiovie;

spettacolo, cinema e audiovisivo sport;

la quasi totalità dei settori ricompresi nel decreto, in particolare il settore turistico e del divertimento, oltre a numerosi altri, risentono fortemente dei costi che i fruitori dei servizi dovranno sostenere per gli spostamenti, trattandosi spesso di lunghe distanze;

negli ultimi mesi i costi dei carburanti hanno raggiunto i loro massimi storici e non si intravedono per ora eventuali future riduzioni stabili dei prezzi alla pompa;

l’Italia inoltre a differenza di altri paesi europei, in primis la Germania, impone pedaggi autostradali, di importi peraltro molto elevati rispetto ad altri stati confinanti quali l’Austria, la Svizzera e la Slovenia che adottano metodi di pagamento diversi dal nostro quali una «vignetta» una tantum e non a chilometraggio;

tale costo aggiuntivo pesa sul bilancio delle famiglie e quindi sulla loro propensione agli spostamenti sul suolo italiano anche per le attività turistiche e ludiche;

ciò premesso,

impegna il Governo

ad adottare iniziative pertinenti al fine di ridurre il costo dei pedaggi autostradali anche a mezzo di meccanismi di rimborso o altro.
9/3522/101. Vinci (FdI)

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca misure di sostegno alle imprese, anche culturali e creative;

secondo il Rapporto «Io sono cultura 2019» il sistema produttivo culturale e creativo italiano è quello con il segno più: nel 2018 ha prodotto, infatti, un valore aggiunto del 2,9 per cento superiore. Gli occupati sono 1,55 milioni con una crescita dell’1,5 per cento, superiore a quella del complesso dell’economia (+0,9 per cento). Il sistema comprende macro settori, come le industrie creative (architettura, comunicazione, design), industrie culturali (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing arts e arti visive a cui si aggiungono le imprese creative-driven (imprese non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta e l’artigianato artistico. Dall’analisi emerge con chiarezza quanto il «sistema Italia» debba a cultura e creatività il 6,1 per cento della ricchezza prodotta in Italia, nel 2018, quasi 96 miliardi di euro. Dal mobile alla nautica, larga parte della capacità del made in Italy di competere nel mondo sarebbe impensabile senza il legame con il design: Il rapporto «Design Economy 2020» indica che in questo campo l’Italia detiene un vero e proprio primato, collocandosi, infatti, al primo posto in Europa per numero di imprese e si assesta tra le prime posizioni per livello occupazionale e ricchezza prodotta. Lo testimoniano le circa 6 mila imprese in più registrate tra il 2011 e il 2018 (si è passati infatti da 27.874 imprese del 2011 alle 33.867 del 2018), la crescita di circa 200 milioni di euro di valore aggiunto e quasi diecimila occupati tra il 2011 e il 2019 (nel 2019 arrivati a quota 64 mila). Fondamentale, poi, è il design industriale italiano con il suo settore più vasto proprio nel mobile e nel complemento d’arredo nel quale l’Italia è leader mondiale. Fra gli altri settori si trovano 11 design dell’illuminazione, il design automobilistico, e lo yacht design. Fra i settori in via di sviluppo anche la grafica e il web design;

dati che ci indicano che la proprietà intellettuale delle imprese Italiane rappresenta un insostituibile punto di forza per competere con successo nei mercati, diventando anche un elemento di attrazione per nuove risorse economiche e finanziarie e per proporre produzioni vincenti in Italia e nel mondo;

l’Italia è un paese di inventori: basti pensare – per esempio – a Gio Ponti, architetto e designer italiano fra i più importanti del dopoguerra. Grazie al suo lavoro, infatti, hanno visto la luce capolavori architettonici, elementi iconici del design d’interni, premi, libri e riviste, lasciato un segno indelebile nella storia del design e dell’architettura contemporanea. Secondo l’indice internazionale sulla tutela dei diritti della proprietà intellettuale (IPRI – International Property Rights Index), però la tutela della proprietà intellettuale in Italia si posiziona solo al 5° posto nella classifica dei 125 paesi rappresentati nella ricerca del 2018. Per questo è fondamentale rafforzare la protezione della proprietà Intellettuale, garantendo che queste attività di grande valore siano tutelate adeguatamente affinché le imprese vengano premiate per le loro innovazioni e iniziative imprenditoriali di successo;

la proprietà intellettuale, come specifica INDICAM, è un motore straordinario di sviluppo e di crescita; i dati che EUIPO ha pubblicato dimostrano che il 45 per cento del PIL Europeo e il 29 per cento della forza lavoro dipendono dall’IP;

è un patrimonio che va protetto con grande attenzione e che viene minacciato in maniera crescente dalla contraffazione e dalle violazioni al Made in Italy. OCSE ha dimostrato nel 2018 che l’Italia è il terzo Paese su scala mondiale ad essere maggiormente colpito dalla contraffazione. Significa danni per 32 miliardi a carico delle imprese per le sole violazioni dei marchi, con un effetto sulla competitività e sulle entrate fiscali che per questi motivi sono diminuite di 10.3 miliardi;

istituito nel 1954, il Premio Compasso d’Oro ADI è il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design;

nato da un’idea di Gio Ponti fu per anni organizzato dai grandi magazzini la Rinascente, allo scopo di mettere in evidenza il valore e la qualità dei prodotti del design italiano allora ai suoi albori. Successivamente esso fu donato all’ADI che dal 1958 ne cura l’organizzazione, vigilando sulla sua imparzialità e sulla sua integrità,

impegna il Governo:

ad adottare iniziative volte a riconosce il giorno 15 aprile quale Giornata nazionale degli inventori e della proprietà intellettuale, al fine di celebrare la creatività in tutte le sue forme, gli artisti e i lavoratori del settore, di promuovere lo sviluppo, la diffusione e la fruizione della creatività nazionale e di riconoscere il suo ruolo sociale e il suo con tributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione, e del suo patrimonio identitario nonché sensibilizzare l’opinione pubblica ai temi della proprietà intellettuale e la sua difesa, contro ogni atto di pirateria nonché ogni atto lesivo della titolarità delle opere di ingegno, nonché a garantire un rafforzamento degli stanziamenti destinati al premio Compasso d’Oro e la costituzione dello spazio «Gio Ponti» presso il Design Museum, dove garantire la presentazione e la permanenza delle opere d’ingegno della contemporaneità;

ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a garantire la completa digitalizzazione delle procedure dell’ufficio Brevetti e Marchi presso il Ministero dello sviluppo economico e la costituzione di nuove sedi garantendo l’uniformità territoriale e l’introduzione di un credito d’imposta per prestazioni consulenziali a tutela del Made in Italy, dei marchi e della proprietà intellettuale;

ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte alla costituzione di un Fondo per la transizione digitale e la diffusione della tecnologia Blockchain presso il Ministero della cultura al fine di promuovere il contributo della tecnologia Blockchain in ottica di valorizzazione degli asset immateriali detenuti dalle imprese culturali e creative, realizzare un archivio digitale attraverso l’utilizzo della tecnologia Blockchain e NFT, per la valorizzazione dei Beni Culturali e opere museali, e sostenere la creazione di ecosistemi per consentire la più ampia diffusione, anche tra chi promuove l’industria del design e della cultura, l’accesso al sistema informativo sulla tracciabilità della filiera con la tecnologia Blockchain.
9/3522/103. Mollicone (FdI)

cdn/AGIMEG