Camera, approvato il decreto sul contenimento dei costi dell’energia

La Camera ha approvato il disegno di legge Conversione in legge del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. Il provvedimento passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento.

“Il “DL Energia” avrebbe dovuto guardare, sì, alle nostre generazioni, ma soprattutto a quelle future, che, tra le mani, si troveranno una pessima eredità da parte di questo Governo. State paralizzando il Parlamento con continui decreti, che non consentono alle Camere di lavorare normalmente e che rendono le Aule ognuna succube delle decisioni dell’altra. Dobbiamo convertire questi provvedimenti, che, puntualmente, portano a svilire il nostro ruolo di opposizione marginalizzata, solo perché si chiama Fratelli d’Italia. Restiamo in Commissione fino a notte fonda solo per vederci bocciare tutti gli emendamenti dopo intere giornate di lavoro. Contesto fortemente il metodo adottato, che è davvero aberrante. Avete monopolizzato questo Parlamento e noi non ci stiamo! Si continua ad apporre la questione di fiducia su qualsiasi atto, pessimo strumento cui ricorrete puntualmente per manipolare la vostra già fragile maggioranza. Siete davvero poco credibili. La dimostrazione è anche nella rassegna stampa odierna, in cui emergono le vere priorità di questo Governo: POS obbligatorio, sanzioni per chi non si adegua, lotteria degli scontrini, obbligo di fatturazione elettronico per coloro che rientrano nel regime forfettario. Anziché lavorare congiuntamente per risolvere i problemi di cittadini e imprese, il Consiglio dei Ministri decide bene di rinviare dopo Pasqua gli interventi riguardanti l’energia. Penso che peggio di così non possiate fare”, ha detto in Aula Massimiliano De Toma (FDI).

Sono stati accolti come raccomandazione gli ordini del giorno presentati dai deputati Galantino (FdI), Foti (FdI) e D’Attis (FI) riguardanti la non debenza dei canoni di concessione bingo. cdn/AGIMEG