“Il calendario delle aperture diffuso dal governo è un palliativo ad una situazione ogni giorno più drammatica. Interi settori rimangono in difficoltà, come la ristorazione. Rimandare al 1° giugno l’apertura dei ristoranti al chiuso, non tiene conto non solo di tutte quelle attività che non hanno spazio all’aperto, ma anche di quei comuni, in particolare quelli montani, dove il clima resta freddo fino all’estate, pertanto stare all’aperto semplicemente non è possibile. Senza poter utilizzare le sale interne, difficilmente i locali di quelle zone potranno contare sulla presenza di clienti. Il governo deve assumersi la responsabilità politica di consentire le riaperture dei ristoranti anche al chiuso, dietro il rispetto di rigidi protocolli che garantiscano distanze sociali e tutte le misure di sicurezza necessarie per garantire il contenimento del contagio da Covid-19. Le attività che possono rispettare questi protocolli devono poter ripartire alla svelta, non a giugno. Come Fratelli d’Italia porteremo presto questa battaglia in Parlamento. Restrizioni senza senso non possono essere più tollerate per il bene di settori e comuni le cui attività economiche sono in ginocchio”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini. cdn/AGIMEG