La Prima Commissione “Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale” nel Consiglio Regionale in Calabria ha espresso parere favorevole a maggioranza al PL n. 107 “Modifica all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)”.
Nella mattinata odierna, in apertura dei lavori, il Presidente del Consiglio regionale, Mancuso (Lega Salvini) ha ricordato che, a seguito del ritiro delle firme dalla proposta di legge modificativa della legge 9 del 2018, si è assunto l’onere di riaffrontare la problematica in Commissione attraverso la presentazione di una proposta emendativa a sua firma.
In Commissione, si sono svolte le audizioni di Giovanni Papasso, Presidente della riunione del Consiglio Regionale di Anci Calabria; Generoso Bloise, delegato da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e ACADI (Associazione Concessionari di Giochi Pubblici); Vincenzo Granata, CONFAPI Calabria e Francesco Badolato, CONFAPI Calabria; Roberto Gatto, Presidente C.R.E.A. Calabria APS (Coordinamento Regionale Enti Accreditati); Giovanni Pitrolo, Vicepresidente C.R.E.A. Calabria APS (Coordinamento Regionale Enti Accreditati); Salvatore Barbieri, Presidente ASCOB (Associazione Nazionale Concessionari Bingo); Maurizio Alfieri, Amministratore giudiziario Bingo; Roberto Enrico Barletta, Consulta Nazionale Antiusura Onlus; Rubens Curia, Portavoce regionale dell’associazione Comunità Competente; Maria Francesca Amendola, rappresentante dell’associazione Comunità Competente; Arturo Bova, già Consigliere regionale e già Presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa del Consiglio regionale.
Il consigliere Gelardi Giuseppe (Lega Salvini) ha detto “di dover dare atto al consigliere Bova per il lavoro fatto, ma sono passati degli anni in cui si è pervenuti a proroghe a causa della restriuttività della norma. Si cerca ora di salvaguardare il tessuto produttivo. Il gioco è regolamentato dallo Stato, ma serve trovare un punto di incontro che contemperi le varie esigenze. Con l’emendamento a mia firma si ritorna ai presupposti di cui alla legge 9/2018, viene articolato l’orario e prevista la chiusura dalle ore 20,00 alle ore 09.00 dei locali destinati al gioco”.
Nel testo, inoltre, la possibilità per il Comuni di emanare ordinanze orarie per limitare il funzionamento degli apparecchi e le modifiche alle disposizioni sul distanziometro.
Durante la discussione, la consigliera Bruni Amalia (Misto) ha sottolineato che ritiene “significativo il fatto che il Presidente si sia svestito del ruolo di presidente per rivestire il ruolo di consigliere. La trattazione odierna si sviluppa su economia versus salute. Di fatto si sta avallando una sanatoria. L’art. 2 svuota i sindaci delle loro competenze. La proposta ha notevoli ricadute sulla salute ed è un problema che preoccupa tutte le istituzioni preposte alla tutela della saluta. Ho chiesto per ben due volte che la problematica venisse affrontata in una seduta congiunta con la commissione sanità”.
Il consigliere Comito Michele (Forza Italia) ha ribadito “come gli ambiti di intervento siano distinti, una cosa è il gioco altra cosa sono le patologie connesse ad esso. Lo Stato dovrebbe intervenire per stabilire l’ambito di intervento. Il gioco vira verso il gioco online e deve essere riconosciuto e combattuto ancor più quando è associato ad altre forme di dipendenza. Accettabili i contributi tecnici da parte degli auditi, ma non le strumentalizzazioni”.
Il consigliere Alecci Ernesto Francesco (Partito Democratico) ha detto che “lo Stato antepone i vincoli di bilancio al diritto alla salute, a cascata il problema viene trasferito alle regioni che a loro volta lo riversano sui Comuni. L’aspetto positivo del gioco intravisto dal consigliere Comito non è ravvisabile nelle sale da gioco e, soprattutto nelle slot dove non esiste alcuna interazione e che, di fatto, allontanano anche dalle famiglie e dal mondo esterno. La distanza di 300 metri o 500 metri è ininfluente. Esiste anche una forma di “turismo” del gioco. L’argomento è importante e le influenze delle organizzazioni criminali incisive. Sui numeri emersi bisognerebbe pervenire ad un ulteriore approfondimento. La Calabria potrebbe essere la prima regione a legiferare in merito e dare un messaggio importante”.
Il consigliere Comito Michele (Forza Italia) ha sottolineato il fatto che “è evidente che il gioco possa diventare malsano e che la ludopatia sia un problema mondiale, ma esistono situazioni che vanno trattate intervenendo sui singoli. Il proibizionismo rappresenta, comunque, un problema. Necessario riportare tutto nei giusti binari, senza strumentalizzazioni di sorta”
“La degenerazione è da tenere a bada. Le slot incidono su una platea ampia e tendono a marginalizzare le persone”, ha aggiunto il consigliere Alecci Ernesto Francesco (Partito Democratico).
Il Presidente del Consiglio Filippo Mancuso ha rivendicato “il ruolo di consigliere e ritiene di avere il diritto/dovere di rappresentare i cittadini in qualunque ruolo. Sono stato il promotore del ritiro delle firme, ma ho assunto la responsabilità di rimettere in discussione la problematica attraverso la presentazione di una proposta emendativa. Contesto l’uso della demagogia a fini personalistici. Concordo col consigliere Alecci sul fatto che sia lo Stato a speculare sul fenomeno e su altri. Il dato di due miliardi di euro é riconducibile a tutti i giochi. La proposta è in linea con le leggi delle regioni e migliorativa delle stesse, anche di quelle amministrate dalla sinistra”.
“I rischi esistono in tutti gli ambiti e non possono essere evitati, serve mitigare il rischio. La regione Calabria deve avere l’ambizione di essere apripista e bisognerebbe paragonarsi con le altre regioni anche dal punto di vista della prevenzione, della vicinanza alle famiglie ed ai bisogni dei cittadini. Se è vero che dei due miliari solo una piccola parte è riconducibile alle slot, delle stesse se ne potrebbe fare a meno perchè non inciderebbero sull’economia e sul mantenimento dei posti di lavoro”, ha aggiunto il consigliere Alecci Ernesto Francesco (Partito Democratico). “Il gioco on line è aumentato, ma si distingue dal gioco delle slot che anche attraverso il suono emesso ed i colori scatenano la dipendenza. L’augurio è che il dibattito anche in sede di approvazione in Aula registri il clima di pacatezza di quello registrato nell’odierna seduta”, ha concluso. cdn/AGIMEG