Bundesliga verso la ripartenza, ma serve l’ok del Governo. Rinviati al 2022 gli Europei femminili di calcio. Il Roland Garros slitta ancora, posticipati a giugno 2022 i Campionati del Mondo di Beach Volley

La Germania e la Bundesliga sarebbero pronte a ripartire il 9 maggio, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport. “Se il governo ci dice di ripartire il 9 maggio, noi siamo pronti”, ha detto l’amministratore delegato della Bundesliga, Christian Seifert. In Austria un giocatore del Sv Mattersburg è risultato essere positivo al Coronavirus. Gli allenamenti della Bundesliga austriaca erano ripresi lunedì scorso. Intanto, negli USA la Major League Soccer ha allungato al 15 maggio la data del ritorno agli allenamenti. Il comitato esecutivo dell’Uefa ha rinviato al 2022 gli Europei femminili di calcio: dal 6 al 31 luglio.

Il Roland Garros slitta ancora. Secondo Le Parisien, infatti, c’è la possibilità che il torneo, che era già stato riprogrammato dal 20 settembre al 4 ottobre, slitti ancora di una settimana. L’European Athletics ha, invece, annunciato la cancellazione dei campionati europei di atletica leggera di Parigi 2020, in programma allo stadio Charlety dal 25 al 30 agosto. La Fivb, in accordo con Coni, Sport e Salute e Federazione Italiana Pallavolo, ha deciso di posticipare al mese di giugno 2022 i Campionati del Mondo di Beach Volley, che si sarebbero dovuti svolgere a Roma il prossimo anno. Entro il 24 maggio, poi, si dovrà prendere una decisione riguardo al fatto di portare a termine o cancellare definitivamente Eurolega ed Eurocup 2019-20. Il consiglio di amministrazione della Cev ha deciso di cancellare l’edizione 2020 di tutte e tre le coppe europee. Quindi non ci sarà nessun vincitore per Champions League, Cev e Challenge Cup.

Si è svolta in video conferenza la riunione periodica tra le componenti federali della FIGC convocata dal presidente Gabriele Gravina per fronteggiare la crisi dovuta alla sospensione dell’attività sportiva per l’emergenza da Covid-19. Dopo aver aggiornato tutti i partecipanti sulle interlocuzioni con il Governo e sulle ultime indicazioni assunte dalla UEFA, il presidente federale ha annunciato di voler fissare per inizio maggio la riunione del Consiglio Federale nella quale portare in approvazione le norme sulle licenze nazionali, unitamente ai termini di tesseramento per la prossima stagione sportiva. L’incontro – si legge in una nota della FIGC – si è incentrato sull’aggiornamento dell’impianto regolamentare che terrà conto delle contingenze emergenziali, senza però derogare ai principi di stabilità del sistema professionistico, e che verrà finalizzato nell’incontro già fissato per il prossimo 30 aprile. Per quanto riguarda invece la ripresa dell’attività, è intenzione del presidente Gravina adottare nelle prossime ore, d’accordo con tutte le componenti federali, una delibera per posticipare al 2 agosto la fine della stagione sportiva 2019/2020. Tale determinazione verrà assunta nel pieno rispetto delle raccomandazioni ricevute dalla FIFA e dalla UEFA, nelle more delle decisioni del Governo e del necessario approfondimento che leghe e AIC faranno in tempi brevi per la definizione del prolungamento dei contratti in scadenza al 30 giugno. “Il mondo del calcio – dichiara il presidente Gravina – sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 20/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento. Ringrazio il Ministro Spadafora per l’attenzione riservata nella riunione di ieri, durante la quale è stato spiegato approfonditamente qual è il nostro approccio: tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato. Confermando quanto affermato durante l’incontro e animati dal consueto spirito di collaborazione, sarà mia cura inviare al CONI il protocollo che abbiamo realizzato, restando a disposizione per eventuali preziose indicazioni. Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport, ma anche con quelli della Salute e dell’Economia e delle Finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie. Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati”, ha concluso.

“Non è possibile generalizzare le discipline, gli sport individuali e quelli collettivi, con calendari diversi, è un discorso chirurgico che fa affrontato conoscendo bene la materia. Il mio ragionamento l’ho sempre sostenuto con grande serenità e senza polemiche: ho evidenziato che sarà un caso ma tutti gli sport hanno preso decisioni diverse rispetto al mondo del calcio. Le decisioni sono state sofferte, senza dubbio, ma sono state prese. Se poi ci sono delle possibilità di poter riaprire il discorso cambia. Adesso vedremo quello che succede: meglio però avere la certezza di un piano alternativo, rispetto a scommettere tutto sulla certezza che il campionato finisca. In questo momento nessuno la può dare”, ha detto a Tgcom24 il presidente del CONI, Giovanni Malagò.

“Il Comitato Esecutivo UEFA si è riunito tramite videoconferenza. Ha ricevuto aggiornamenti sui gruppi di lavoro istituiti in collaborazione con la European Club Association (ECA), European Leagues (EL) e FIFPRO Europe. I due scenari esaminati dal gruppo di lavoro del calendario prevedono che il calcio nazionale inizi prima delle competizioni UEFA per club, con uno che cerca di condurre le competizioni in parallelo e l’altro per completare le partite nazionali prima di ricominciare le partite UEFA ad agosto”, ha sottolineato l’UEFA in un comunicato ufficiale. “Il Comitato ha sentito parlare del lavoro del nuovo sottogruppo medico, presieduto dal professor Tim Meyer, che ha esaminato le questioni sanitarie relative al ritorno al calcio, che sta lavorando al fianco dell’ECA e dell’EL per collegare il lavoro già svolto da leghe e club per produrre una serie di linee guida che si allineeranno con i migliori protocolli sanitari disponibili. Il Comitato ha valutato l’unità mostrata nel calcio europeo e l’enfasi posta sulla priorità della salute nel tentativo di stabilire una strada per il ritorno del calcio. A seguito delle dichiarazioni presentate dalle autorità calcistiche in Belgio e Scozia, il Comitato riconosce le questioni sollevate e ha approvato le Linee guida sui principi di ammissibilità per le competizioni UEFA per club 2020/21. Le Linee guida riflettono il principio secondo cui l’ammissione alle competizioni UEFA per club si basa sempre sul merito sportivo. Pertanto, la UEFA esorta le federazioni e le leghe nazionali a esplorare tutte le possibili opzioni per giocare a tutte le migliori competizioni nazionali dando accesso alle competizioni UEFA per club alla loro naturale conclusione. Tuttavia, la UEFA sottolinea che la salute dei giocatori, degli spettatori e di tutti coloro che sono coinvolti nel calcio e nel pubblico in generale deve rimanere la preoccupazione principale in questo momento. Lo scenario ideale – ha detto -, qualora la situazione pandemica lo consenta, è di completare le competizioni nazionali attualmente sospese, consentendo alle squadre di calcio di qualificarsi per le competizioni UEFA per club sul merito sportivo nel loro formato originale. Se questo risultato non fosse possibile, in particolare a causa di problemi di calendario, sarebbe preferibile che le competizioni nazionali sospese riprendessero con un formato diverso in modo da facilitare le squadre a qualificarsi per merito sportivo. Pur facendo tutto il possibile per completare le competizioni nazionali, le Associazioni nazionali e/o le leghe potrebbero avere motivi legittimi per terminare prematuramente le loro competizioni nazionali, in particolare nei seguenti casi: esistenza di un ordine ufficiale che vieti gli eventi sportivi in ​​modo tale che le competizioni nazionali non possano essere completate prima di una data che consentirebbe di completare la stagione in corso in tempo utile prima che inizi la stagione successiva; problemi economici insormontabili che rendono impossibile terminare la stagione perché metterebbe a rischio la stabilità finanziaria a lungo termine della competizione nazionale e / o dei club”, aggiunge. “Se una competizione nazionale viene anticipatamente interrotta per motivi legittimi in conformità con le condizioni di cui sopra, la UEFA richiederebbe all’Associazione Nazionale interessata di selezionare le squadre per le competizioni UEFA per club 2020/21 in base al merito sportivo nelle competizioni nazionali 2019/20: la procedura per la selezione dei club dovrebbe basarsi su principi obiettivi, trasparenti e non discriminatori. Le associazioni e le leghe nazionali dovrebbero altrimenti avere la possibilità di decidere le posizioni finali nelle loro competizioni nazionali, tenendo conto delle circostanze specifiche di ciascuna competizione; la determinazione finale dei posti idonei per le competizioni UEFA per club dovrebbe essere confermata dagli organi competenti competenti a livello nazionale. La UEFA si riserva il diritto di rifiutare o valutare l’ammissione a qualsiasi club proposto da una federazione nazionale da una competizione nazionale anticipatamente interrotta, in particolare laddove: le competizioni nazionali non sono state terminate prematuramente in base ai motivi indicati nelle presenti linee guida UEFA o sulla base di altri motivi legittimi di salute pubblica; i club sono stati selezionati secondo una procedura non obiettiva, trasparente e non discriminatoria, in modo che i club selezionati non potessero essere considerati qualificati per merito sportivo; esiste una percezione pubblica dell’ingiustizia nella qualificazione del club”, continua. “Dopo il rinvio di UEFA EURO 2020 all’estate del 2021 e dopo un’attenta revisione interna e diverse discussioni con i partner, il Comitato Esecutivo ha deciso che il torneo sarà ancora noto come UEFA EURO 2020. Questa decisione consente alla UEFA di mantenere la visione originale del torneo per celebrare il 60° anniversario dei Campionati europei di calcio (1960-2020). Servirà inoltre a ricordare come l’intera famiglia del calcio si sia riunita per rispondere alle circostanze straordinarie della pandemia di COVID-19 e ai tempi difficili che l’Europa e il mondo hanno dovuto affrontare nel 2020. Questa scelta è in linea con l’impegno della UEFA a rendere sostenibile UEFA EURO 2020 e a non generare ulteriori quantità di rifiuti. Un sacco di materiale di marca era già stato prodotto al momento del rinvio del torneo. Una modifica al nome dell’evento avrebbe comportato la distruzione e la riproduzione di tali oggetti. Campionati Europei UEFA Under 21, il Comitato ha appreso che le opzioni per il riassetto o il rinvio del torneo saranno presentate e analizzate dal Comitato per le competizioni delle squadre nazionali l’11 maggio, con una decisione finale presa dal Comitato esecutivo il 27 maggio 2020. La prossima riunione del Comitato Esecutivo UEFA è prevista per il 27 maggio 2020”, ha concluso l’UEFA.

Intanto, la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, in vista della stagione 2020-21, ha deciso di stanziare 1,3 milioni di euro per sostenere l’attività di base, incentivare l’organizzazione di gare ed eventi sportivi sul territorio e garantirne la piena partecipazione. cdn/AGIMEG