“Finché il Comune non farà applicare il limite di 8 ore al giorno d’accensione delle slot machine stabilito dalla legge regionale, continuerà non soltanto a essere inefficace, ma addirittura a favorire il business del gioco”. E’ quanto ha detto il consigliere Andrea Bruscia (Cittadini) a San Vito, nella provincia di Vicenza. Il consigliere ha presentato un’interpellanza in cui ha sottolineato che l’applicazione della legge regionale in vigore da due anni “non è una facoltà, ma un obbligo”. “I sindaci hanno evidenziato la difficoltà, sulla base della normativa, di condurre azioni di una certa efficacia, concordando di procedere con una progettualità condivisa nel territorio, alla quale si sta lavorando con i Comuni vicini”, ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali, Susi Centis. “E’ stato predisposto l’elenco di luoghi sensibili, come da normativa regionale, per una mappa, e al contempo è stato inviata una comunicazione a tutti gli esercizi sul fatto che dovranno adeguarsi, entro il 3 agosto 2022 per le sale gioco ed entro il 3 agosto 2020 per le altre attività, al divieto imposto su apparecchi e raccolta scommesse entro la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. Il nostro è un impegno fattivo, con la necessità di operazioni più profonde di una semplice ordinanza di limitazione degli orari”, ha continuato. “Dalla promulgazione della legge sono passati più di 20 mesi e il Comune, non indicando gli orari, ha di fatto consentito migliaia di ore in più e milioni di euro a questo business. Le slot fanno parte di un sistema che favorisce il profitto di pochi a discapito di molti e indebolisce la comunità, crea una dipendenza gravissima, lasciando agli esercizi soltanto una piccola parte di ciò che esce dalle tasche dei giocatori”, ha replicato Bruscia. cdn/AGIMEG