Brasile: forti pressioni in Senato per discutere la riforma del gioco fisico entro settembre

Le recenti evoluzioni nel panorama legislativo del Brasile vedono il senatore Irajá Abreu impegnato nel sollecitare il Senato a completare la revisione e votare il disegno di legge 2.234/22 entro la fine di settembre. Questo disegno di legge mira a modernizzare le leggi federali brasiliane che regolano le attività di gioco fisico, tra cui casinò, corse di cavalli, bingo e la vendita di jogos de bicho (giochi istantanei).

Dopo la pausa estiva, il Senato ha ripreso la revisione del disegno di legge, che include la misura principale per annullare il Decreto Legge del 1946 del presidente Gaspar Dutra, che vietava l’operatività dei casinò nei comuni e distretti del Brasile.

In un recente aggiornamento, Abreu ha sottolineato la risposta positiva ricevuta dal testo del disegno di legge, che ha ottenuto il supporto di figure influenti come Magnho José Santos, presidente dell’Istituto del Gioco Legale (IJL), e Hazenclever Lopes Cançado, presidente della Lotteria dello Stato di Rio de Janeiro (Loterj).

Il senatore Abreu desidera che il disegno di legge sia approvato entro la fine di settembre, evitando così un possibile conflitto con le elezioni municipali brasiliane. La revisione del Senato è vista come decisiva per modernizzare il settore del gioco fisico in Brasile, poiché il disegno di legge è rimasto in sospeso per oltre tre anni prima del sostegno di Abreu. “La questione è pronta; è matura”, ha affermato Abreu, aggiungendo: “Sono molto fiducioso che abbiamo abbastanza voti per approvare questa questione e offrire al popolo brasiliano un quadro normativo, un nuovo ambiente imprenditoriale con regole chiare, e che possiamo invitare persone serie a lavorare in questo settore attualmente dominato e controllato dal crimine organizzato.”

Il ministro delle Finanze, Fernando Haddad, ha espresso il suo sostegno al progetto di modernizzazione delle leggi sul gioco, affermando che il Brasile dovrebbe seguire l’esempio di altri paesi dell’OCSE e del G20, il 90% dei quali ha regolamentato i propri mercati del gioco.