Bplus, lettera aperta al Presidente della Repubblica “300 licenziamenti senza un perché”

Sulle pagine di La Repubblica di questa mattina è stata pubblicata una lettera aperta dei dipendenti di Bplus, indirizzata al Presidente della Repubblica, ai Ministri del Lavoro e dell’Interno ed alla Prefettura di Roma. L’oggetto della lettera è il mancato rinnovo della concessione per le Newslot e Vlt, evento che causerà “300 licenziamenti senza un perché” e sono a “rischio anche migliaia di posti di lavoro nell’indotto e 6 miliardi di euro versati all’Erario non più garantiti. Ecco il testo integrale della lettera: “Siamo i circa 300 dipendenti che lavorano dal 2004 con il principale concessionario di gioco legale in Italia, B Plus. Abbiamo appreso improvvisamente in questi giorni che B Plus è stata esclusa dal rinnovo della concessione AAMS, in virtù di un’informativa interdittiva prefettizia che a nostro avviso non tiene conto dell’assenza di qualsiasi ipotesi di reato nell’attività del Gruppo, come recentemente sancito anche dalla Corte di Cassazione. Eppure, per ragioni che non riusciamo a comprendere, con questa informativa si impedisce di fatto alla società B Plus di continuare la sua attività, a differenza di tutti gli altri concessionari aggiudicatari. Né si comprendono i motivi per cui la Giustizia Amministrativa non abbia concesso la sospensiva al ritiro della licenza da parte di AAMS tenendo conto degli interessi di noi lavoratori. Tutto ciò, sta rapidamente portando alla distruzione dei nostri posti di lavoro, e rischia di lasciarci in mezzo alla strada impedendoci di poter assicurare alle nostre famiglie quell’esistenza libera e dignitosa che il diritto al lavoro – costituzionalmente tutelato – dovrebbe garantire, alimentando la generale crisi occupazionale. Riteniamo pertanto doveroso – a tutela del nostro diritto al mantenimento del posto di lavoro – che tutte le Autorità Istituzionali destinatarie della presente richiesta, e segnatamente l’Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica, esaminino con attenzione tale vicenda, essendo pienamente convinti che la società B Plus – che peraltro ha versato sino ad oggi circa sei miliardi di euro all’erario e di cui noi dipendenti, in tanti anni di attività lavorativa, possiamo testimoniare, direttamente e personalmente, l’assoluta correttezza nel rispetto delle regole concessorie, dei contratti di lavoro e della trasparenza nei rapporti con i terzi gestori ed esercenti – non meriti in alcun modo di esser destinataria di un provvedimento interdittivo che colpisce così pesantemente, in primo luogo, i diritti dei lavoratori. Auspichiamo pertanto un sereno riesame della pratica da parte dell’Ecc.mo Sig. Prefetto di Roma, poiché riteniamo che in danno di B Plus, e soprattutto oggi di noi lavoratori, abbia pesato probabilmente, più che le circostanze reali e concrete, il clamore mediatico che si è venuto a creare intorno a questa vicenda. Pensiamo che, anche in considerazione del grave stato di crisi in cui versa il nostro Paese, sia necessario valutare con la necessaria ponderazione e proporzionalità ogni decisione che comporterebbe il sacrificio di centinaia di dipendenti e migliaia di lavoratori nell’indotto. I dipendenti di B PLUS”. lp/AGIMEG