Bonaccini (pres. Emilia Romagna): “Sono tra quelli che vorrebbero riaprire quasi tutto. Il Governo deve accelerare sul decreto di maggio, necessario gigantesco piano degli investimenti”

“Dal 18 maggio abbiamo chiesto che le Regioni possano avere autonomia decisionale, che dove è possibile si possa anticipare la road map”. Sono tante secondo il presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, le realtà dove si può aprire gran parte delle attività economiche ancora il lockdown. “Quello del 18 maggio potrebbe essere un buon compromesso”, ha aggiunto a Rainews 24. “Io sono tra quelli che
vorrebbero riaprire quasi tutto, ma sono anche il primo a dire stiamo attenti, non pensiamo di aver sconfitto definitivamente il virus”, ha concluso. “In conferenza delle Regioni abbiamo tenuto un fronte comune, c’erano opinioni non tutte coincidenti, ma abbiamo chiesto che dal 18, visto che scade il decreto del Governo e ne dovranno scrivere un altro, le Regioni possano decidere in autonomia, sempre in contatto col Governo e il ministero della Salute, perche’ noi dovremo verificare il rimbalzo di questa epidemia. Perchè se i contagi tornassero in alto meriterebbe risposte che nessuno di noi si augura. Rischieremmo addirittura la chiusura di ciò che stiamo per riaprire. Ma siccome le cose stanno andando meglio, anzi se io penso alla mia regione molto meglio di qualche settimana fa, penso sia giusto permettere alle Regioni una nuova fase”, ha continuato. “Il Governo deve accelerare sul decreto di maggio. Ma anche sbloccare gli investimenti. L’esecutivo deve dare una mano alla grande industria, ma anche alla piccola e media impresa, che se non ha liquidita’ e accesso al credito rischia di essere spazzata via dalla ripresa”, ha aggiunto. “Il provvedimento economico di maggio, adesso e’ urgente. La velocita’ mai come questa volta e’ una variabile non indipendente dalla bonta’ delle misure che si prendono. Bisogna fare cose buone e giuste ma anche rapide. E’ necessario un gigantesco piano degli investimenti”, ha concluso. cdn/AGIMEG