“Prosegue l’interlocuzione con il Governo. A fronte del documento presentato dalle Regioni la scorsa settimana, stamattina sono arrivate alcune prime risposte positive, ma su altri temi occorrono ulteriori riscontri. In particolare, occorre una decisa accelerazione sul piano vaccini, una revisione dei criteri per l’assegnazione delle fasce e una valutazione preventiva sull’impatto delle varianti”. Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine del confronto odierno con i Ministri Gelmini e Speranza. “Registro alcuni primi passi avanti. C’è la disponibilità a far lavorare il gruppo tecnico per la revisione dei criteri e dei parametri che sono alla base della definizione della colorazione delle diverse fasce di rischio. Ma abbiamo chiesto che questo avvenga sin dalle prossime ore e che questi lavori arrivino a conclusione nei prossimi giorni. Il Governo si è poi impegnato a garantire la comunicazione delle misure all’inizio della settimana e non più, come accaduto finora, nel weekend: è quanto avevamo richiesto per consentire a cittadini e imprese di conoscere per tempo le misure e organizzarsi. Dunque un fatto positivo.
Abbiamo poi apprezzato – ha spiegato il Presidente della Conferenza delle Regioni – l’impegno ad una concomitanza più stringente fra provvedimenti restrittivi e l’azione per indennizzi e ristori. Positiva anche l’intenzione manifestata dai Ministri Gelmini e Speranza ad estendere i ristori anche laddove le restrizioni siano introdotte con ordinanze regionali assunte d’intesa col Ministero della Salute. Su questo punto – che avevamo posto da tempo – attendiamo però un riscontro positivo anche dal Ministero dell’Economia. Ma occorre – prosegue Bonaccini – un’accelerazione ulteriore. Primo: fare il punto Stato-Regioni sul piano vaccini affinché siano recuperati i ritardi dovuti ai tagli nella distribuzione, facendo tutto il possibile anche in ambito europeo e coinvolgendo e responsabilizzando ancor più i medici di medicina generale dopo il recente accordo. Su questo si è convenuto di andare ad un tempestivo confronto di aggiornamento con il Ministero della Salute ed il Commissario per l’emergenza. Secondo: lavorare da subito, anche in un’ottica di respiro lungo, per identificare settori ed attività che – al verificarsi di determinate condizioni epidemiologiche e in condizioni di sicurezza – possano riaprire in sicurezza. Terzo: a fronte di una possibile terza ondata, dovuta in particolar modo alla maggiore contagiosità delle varianti che sembra colpire in particolare i giovani, abbiamo la necessità di avere dati certi e previsioni d’impatto per concordare un’azione congiunta in settori fondamentali per la vita delle famiglie e delle comunità, come la scuola. Quarto: è essenziale – conclude Bonaccini – che il nuovo Dpcm chiarisca meglio il ruolo dei diversi livelli istituzionali in materia di contenimento della pandemia”. cdn/AGIMEG