Bologna, entro un anno una città senza slot

Giro di vite contro il gioco nel capoluogo emiliano che chiede la chiusura di 57 sale da gioco. E l’assessore al Commercio Aitini promette: “Entro un anno Bologna sarà una città senza slot”.

Bologna, partiti 57 avvisi a sale slot che non rispettano il distanziometro: entro sei mesi dovranno chiudere o trasferirsi

Sono 57 le sale slot di Bologna che hanno ricevuto dal Comune l’avviso di scegliere tra la chiusura o lo spostamento in altra zona perché rientrano nei 500 metri di distanza massima dai luoghi sensibili. I titolari hanno sei mesi di tempo per decidere cosa fare. Nel caso in cui decidano di spostarsi in un’altra zona, potranno avere un’ulteriore proroga di 6 mesi, presentando le prove che stiano veramente traslocando in altro luogo. Oltre alle sale, anche i bar e le ricevitorie che non rispettano il distanziometro, riceveranno l’avviso dal Comune. L’obiettivo sembra proprio quello di rendere “slot free” il centro storico di Bologna, ma anche la prima periferia. Le sale che hanno ricevuto l’avviso dal Comune sono ubicate: 17 nel quartiere Porto-Saragozza, 14 nel quartiere Navile, 8 nel quartiere San Vitale-San Donato, 6 nel quartiere Savena e 5 nel quartiere Santo Stefano.

Aitini (ass. Commercio Bologna): “Entro un anno Bologna sarà una città slot free”

“Entro un anno renderemo Bologna ‘slot-free’, come abbiamo sempre detto”. E’ quanto ha detto l’assessore al Commercio, Alberto Aitini in merito alle lettere di ‘sfratto’ inviate nelle ultime settimane alle sale slot e scommesse situate nelle vicinanze dei luoghi sensibili e che presto partiranno anche per bar e tabaccherie, che sono circa 500. Si è arrivati all’invio di queste lettere “al termine di un lungo lavoro di mappatura portato avanti dagli uffici del Comune. Abbiamo calcolato la vicinanza di ogni singolo esercizio che ospita slot e macchinette rispetto a luoghi come scuole, ospedali o chiese e quindi segnato chi si trova entro 500 metri”, ha aggiunto l’assessore in un’intervista al Resto del Carlino Bologna. Nelle lettere, ha detto, “si rimanda alla legge regionale che prevede la chiusura o la delocalizzazione entro 6 mesi dall’invio. E’ prevista una proroga di ulteriori sei mesi nel caso si dimostri che lo spostamento è in atto”. Mentre bar e tabaccherie “potranno scegliere due strade: segnalare sulle macchinette la data della fine della concessione, oltre la quale non potranno mantenere gli apparecchi, oppure spostarsi”. L’assessore ha poi sottolineato di avere un dialogo aperto con le sigle sindacali per affrontare la questione occupazione per tempo e al meglio. “Tutelare l’occupazione è anche un nostro obiettivo”, ha concluso. lp/AGIMEG