“Il testo approvato interviene sull’articolo 1, comma 636, lettera c), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, già modificato con la legge di Stabilità 2016, e sostanzialmente si concretizza in un ulteriore intervento correttivo per un provvedimento di proroga approvato per la prima volta con la legge di Stabilità per l’anno 2015, dopo che sul bando del Bingo era già intervenuta la Magistratura”.
Salvatore Barbieri, presidente dell’associazione ASCOB, commenta così le misure approvate in Commissione Bilancio durante i lavori per la conversione in legge della Manovrina, che toccano il settore del Bingo con un subemendamento.
“Non si tratta – aggiunge – di una misura in favore delle sale Bingo, come è stato erroneamente affermato, nemmeno della possibilità di incrementare o favorire una maggior diffusione del gioco, ma della presa d’atto di una situazione che si trascina da tempo, possiamo definirlo un provvedimento a favore dell’occupazione. Dopo l’ennesimo rinvio per l’accordo in sede di Conferenza Unificata tra Stato ed Enti locali, quindi in assenza dell’armonia necessaria per definire la distribuzione territoriale delle concessioni del Bingo, insieme alla scadenza delle varie concessioni rilasciate a seguito del bando 2000 si registra infatti anche la scadenza dei contratti di locazione delle sale in esercizio in regime di prorogatio.
L’emendamento Di Maio va a sanare questa anomalia. L’associazione ASCOB già aveva fatto le sue rimostranze riguardo l’inserimento di questa norma sulla Stabilità 2016, tanto è vero che anche nella finanziaria 2017, cercò di far correggere questa norma. In assenza di certezze sul proseguimento delle loro attività, le sale sono impossibilitate ad accettare contratti di locazione che non prevedano riferimenti alla situazione normativa, mentre i proprietari dei fondi hanno pieno diritto di scegliere soluzioni di locazione che garantiscano loro sicurezza ed il giusto profitto per i prossimi anni, si pensi che ad oggi sono almeno venti le sale in queste condizioni.In mancanza del provvedimento appena approvato in Commissione potrebbe essere impedito l’esercizio per una o più concessioni regolarmente rilasciate solo a causa di un mancato rinnovo del contratto di locazione, un contratto privatistico che è ostacolato se non addirittura impedito dalla incertezza delle norme di riferimento”.
Quindi l’emendamento è un rimedio introdotto dal legislatore per sanare una conseguenza del mancato accordo in Conferenza Unificata?
“No – aggiunge – questo provvedimento non ha nulla a che vedere con la confusione normativa che si è venuta a creare per il settore. Alla mancanza di procedere a bando si aggiungono le difficoltà che si presenteranno con la gestione degli apparecchi automatici per i quali è stato previsto, sempre in Manovrina, un pesantissimo aumento del PREU sia sulle VLT che per le AWP, e in aggiunta per queste ultime anche una sensibile riduzione in termini di distribuzione quantitativa. Sono tutte misure alle quali il legislatore è stato costretto a causa dell’impatto sociale complessivo dell’offerta di gioco. Noi del Bingo abbiamo sempre sostenuto posizioni in tutela di quei consumatori che dimostrano una fruizione eccessiva dell’offerta di gioco. Anche in assenza di dati quantitativi sulla reale incidenza del fenomeno del gioco d’azzardo patologico, già da tempo ci siamo impegnati con le nostre sale in accordi con Sert e specifiche associazioni a tutela dei giocatori per segnalare e possibilmente aiutare quei soggetti che dimostrano un approccio non responsabile al gioco (vedi l’accordo con il Comune di Vicenza). Forse se lo avessero fatto tutti gli operatori non saremmo costretti a registrare questa avversità dell’opinione pubblica verso le attività di gioco. Noi abbiamo proposto la profilazione del giocatore, e siamo favorevoli ad introdurre sistemi di autoesclusione e a segnalare soggetti sospetti. Però siamo una associazione di imprese che inseguono il profitto e garantiscono occupazione, in una situazione economica così difficile come quella contingente l’emendamento Di Maio può diventare indispensabile per salvare il lavoro di centinaia di persone. E non bisogna dimenticare che la misura prevede espressamente l’autorizzazione del trasferimento delle sale solo a seguito di parere favorevole della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In conclusione nessun aiuto al Bingo, ma l’adozione di un correttivo necessario per uno Stato di diritto”. lp/AGIMEG