Binetti (FIBP-UDC): “Urgente escludere da normativa su omologhe e nullaosta i giochi senza vincita in denaro. Calciobalilla, pingpong ed altri giochi similari e gli eSports non possono essere equiparati a Vlt e AWP”

Escludere gli apparecchi di puro intrattenimento, quelli senza vincite in denaro, dalla normativa che richiede omologhe e nullaosta come accade per Awp e Vlt. E’ quanto contenuto in un atto di sindacato ispettivo presentato dalla senatrice Binetti (FIBP-UDC) il 9 novembre scorso e che ancora “non ha ricevuto alcuna risposta”.

Secondo la Binetti si tratta di una “cosa grave se si tiene conto di quanto afferma l’ultima circolare dell’Agenzia Dogane e Monopoli del 26 aprile scorso, nella quale si impone a qualsiasi tipo di gioco, anche gratuito, come i calciobalilla, pingpong, carambole ed altri giochi ad uso gratuito negli oratori e circoli ACLI, ANSPI, di essere certificato e quindi a dover pagare la tassa sugli intrattenimenti (ISI)”.

“Il fatto di dover censire anche gli apparecchi gratuiti – ha sottolineato ancora la senatrice Binetti in un’interrogazione orale con carattere d’urgenza rivolta al Ministro dell’economia e delle finanze – si scontra con la norma del pagamento dell’imposta sui trattenimenti (ISI), che comporta l’assolvimento dell’imposta: “il pagamento è effettuato dal soggetto passivo d’imposta in unica soluzione, secondo le modalità previste dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 18 luglio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 172 del 26 luglio 2003, entro il giorno 16 del mese, ovvero entro il giorno 16 del mese successivo a quello di prima installazione, in ragione della frazione di anno residua. I soggetti passivi d’imposta sono quelli già definiti nell’articolo 1, comma 2, del decreto direttoriale 22 marzo 2004”.

“Non si comprende come a causa delle consuete lentezze burocratiche e dello scarso dialogo fra il Ministero e ADM non si sia ancora giunti ad adeguati chiarimenti sul discorso fiscale, dove per installare un calciobalilla, secondo quanto previsto dal comma 7 c-bis dell’art. 110 TULPS, lo si debba pagare come ex AM3 (categoria AM3 – Apparecchi attivabili a moneta o a gettone), ovvero affittati a tempo (calcio balilla, bigliardino e apparecchi similari) come da un decreto con riferimenti di diversa tipologia di giochi e apparecchi”.
“Nell’interrogazione presentata nel novembre scorso si sottolineava come fosse davvero sorprendente ciò che stava accadendo con il decreto del 18 maggio 2021, che riguardava le nuove regole tecniche per cui venivano sottoposti a certificazione onerosa giochi come i calciobalilla, carambole, bigliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini: tutti apparecchi senza vincita, ma tutti equiparati alle videolottery e AWP dei bar”.

“In altri termini ciò che era, e continua ad essere puro divertimento, è diventato improvvisamente una pericolosa minaccia legata al mondo dell’azzardo, per cui invece di colpire il gioco d’azzardo o il gioco illegale si andava a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa tipica attività di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani”.

“Esiste peraltro una dichiarazione della Commissione europea, per la quale “I giochi di abilità o da intrattenimento o gli apparecchi da gioco che non distribuiscono premi o che distribuiscono premi solo nella forma di giochi gratuiti non rientrano nell’esclusione delle attività di azzardo“; è evidente quindi il mancato recepimento della nota della Commissione europea”.

“Il problema si pone anche nei confronti degli eSport, sport elettronico praticato da migliaia di appassionati, che entrerà prossimamente nel novero degli sport olimpici, per cui l’ADM, anziché tenere conto del fatto che si tratta di un settore del tutto nuovo, ancora non disciplinato, è recentemente intervenuta imponendo la chiusura di alcune sale, dove si praticavano sport elettronici, contestando la mancata omologazione degli apparecchi e irrogando rilevanti sanzioni pecuniarie agli esercenti; mentre è evidente che si tratta di attività che, proprio per il loro carattere eminentemente sportivo, non possono e non devono essere in alcun modo confuse con i videogiochi tradizionali o con le scommesse sportive”.

“Il tutto mentre è considerevolmente aumentato il volume del gioco d’azzardo elettronico; sono cresciute le scommesse sportive anche su canali illegali, e la cosiddetta azzardopatia in questi anni di lockdown si è indubbiamente diffusa a macchia d’olio, coinvolgendo sempre più persone giovani”.

La senatrice ha quindi chiesto al Ministro per l’Economia e Finanze “se ritenga necessario ed urgente rivedere la normativa che equipara giochi come i calciobalilla, carambole, bigliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini, tutti apparecchi senza vincita, alle videolottery e AWP o slot dei bar e analogamente considera una futura disciplina olimpionica alla stessa stregua di un gioco d’azzardo”. cdn/AGIMEG