“Il Governo ha deciso che alcune attività non essenziali dovevano chiudere, perché in certi locali, a quanto pare, il virus si diffonde di più. Locali come il mio di 100 mq, in cui ho speso soldi per igienizzare, comprare guanti e mascherini ed adeguarmi a tutte le cose richieste. Il Governo, ora, ha deciso di farmi richiudere. Vorrei chiedere al Premier Conte e ai Ministri Di Maio e Spadafora cosa intendono per attività essenziali. Ho chiuso già tre mesi e mezzo fa, sono stato il primo a farlo e l’ultimo a riaprire. Il ministro Spadafora ha chiesto, inoltre, a tutte le agenzie di scommesse lo 0,50% in più oltre a tutte le tasse, che sono le più alte d’Europa. Questa ulteriore tassa serve per salvare lo sport e il calcio, dove ci sono persone che guadagnano milioni di euro. Ci hanno diminuito le provvigioni. Però non siamo essenziali, o almeno lo siamo solo per il loro portafogli. In Italia dietro ogni attività legale ci sono famiglie, con bambini, mutui ecc. Come faccio ad affrontare tutte queste spese se non lavoro? Vorrei aggiungere una parentesi sulle macchinette che voi criticate ma derubate i cittadini perché avete abbassato la percentuale di vincita e prendete tante tasse. Dateci subito risposte, non possiamo rimanere chiusi per un mese. Dateci dei limiti orari come per la ristorazione. Non c’è più tempo da perdere”. E’ il grido di protesta di Mauro, gestore di un’agenzia di scommesse in provincia di Cagliari. Ecco il VIDEO:
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cdn/AGIMEG