“Ecco ci risiamo. In questo incerto ed angoscioso momento storico scandito da una pandemia che ci vede tutti tristi attori protagonisti di un film terrificante e socialmente disgregante, ambientato in un mondo falsamente interconnesso e globale all’interno del quale i rapporti e le emozioni sono espressione mistificata di pochi minuti di videochiamata o di qualche scatto sui social, ora il nodo cruciale è , ovviamente dopo aver attuato misure di contenimento del contagio sanitario da Covid- 19, evitare che la, già più che compromessa, economia nazionale collassi” – Inizia così una lettera di Angelo Basta, presidente di Agire, scritta insieme con Elisabetta altra rappresentante dell’associazione – “Lo Stato ha necessità di reperire soldi da destinare alle famiglie e alle aziende per la ripresa economica. Come nella più classica delle serie televisive, di cui in questi interminabili giorni di lockdown abbiamo fatto incetta, il leitmotiv rimane sempre lo stesso : tassare ( anzi ri-tassare) il comparto del c.d. Gioco Pubblico ( con vincita in denaro) . Si ha oramai cognizione che i più considerano il settore del Gioco Pubblico come qualcosa di dannoso, di assolutamente insignificante e salutarmente rischioso. E per questo a nessuno importa che sia sempre esso a subire gli aumenti di tassazione Non è di certo questo il tempo di analizzare e sciorinare gli studi, le teorie e le evoluzioni storiche di tale pratica ma basti semplicemente ricordare che, morale o no, esso è elemento essenziale ed ineliminabile per la vita delle società. Il mondo del Gioco Pubblico ( o Gioco d’azzardo) in Italia è argomento di cui molti parlano ma del quale pochissimi ( se non i soli addetti ai lavori ) ne conoscono la reale complessità. E’ necessario, specie in questo periodo di massima crisi economica ,conseguente e comunque secondaria a quella sanitaria , far presente una volta per tutte (si spera) che chi opera in questo settore è un lavoratore, dipendente o imprenditore , al pari di ogni altro , che ha famiglia come ogni altro impegnato in qualsiasi altro settore economico e molto probabilmente con margini di guadagno più irrisori. E’ importante far sapere a chi denigra quotidianamente i lavoratori del comparto Gioco che essi sono lavoratori dello Stato perché , sebbene relegati alla base di un complesso meccanismo organizzativo di matrice piramidale, da esso sono delegati alla raccolta delle somme erariali. Un abilità della politica di far passare messaggi spot che poi nella sostanza nascondono amare verità. Facciamo un piccolo prelievo sulle scommesse per salvare lo sport italiano!! Ognuno di noi vuole salvare lo sport, credo sia lapalissiano, ma non si può far passare questa nuova tassa come un prelievo generico sulle scommesse senza chiarirne il senso. La nuova tassa graverà su decine di migliaia di piccoli imprenditori, che come tutti in questi due mesi hanno subito danni economici devastanti e sul cui futuro aleggia il pericolo concreto di non potercela più fare ad andare avanti. Tornano in mente altri spot del recente passato, finanziamo aiuti ai deboli tassando il gioco d’azzardo !!! Bellissimo messaggio, di impatto ,che fa inneggiare a una sorta di giustizia sociale. Peccato però che gran parte di quelle risorse siano state prese tassando le vincite dei giocatori e soprattutto riducendo in maniera significativa le vincite stesse. Un appello alla politica – conclude la lettera – in questo modo non so se salverete lo sport italiano ma di sicuro distruggerete migliaia di giovani imprenditori che non aspettano i vostri sussidi”. lp/AGIMEG