Basta (pres. Agire) ad Agimeg: “L’industria del gioco merita rispetto per la sua professionalità e come baluardo al mercato illegale”

“Di fatto la politica non è mai stata lontana dal settore del gioco ma ora grazie ad Agimeg riusciamo almeno ad avere un confronto con parte di essa. In questi mesi abbiamo avuto contatti con onorevoli e senatori, ma era difficile riuscire a parlare di gioco. Parlare male del gioco è stato il cavallo di battaglia di una certa parte politica, ma negli ultimi giorni abbiamo assistito a segnali importanti: la politica ha iniziato a parlare bene del gioco”. – Lo ha detto Angelo Basta (Presidente Agire) nel corso della diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, che ha messo a confronto le associazioni delle scommesse sportive.-  “In passato le regioni hanno legiferato per far espellere il gioco dai centri urbani, senza sapere che il gioco nelle periferie crea più problemi, infatti il giocatore che può avere problemi tende a isolarsi, dove nessuno può vederlo e lo conosce, ma non è così che diminuiscono le problematiche legate al gioco. La politica deve comprendere bene le persone che hanno davanti a loro. Noi con la nostra protesta – ha proseguito Basta – abbiamo dato un segnale, abbiamo fatto vedere tanti ragazzi che anziché stare a casa ad aspettare sussidi statali, si sono dati da fare per mettere in piedi iniziative imprenditoriali, per questo è incomprensibile come mai si vogliano far chiudere. Questa è un’industria che merita rispetto per professionalità, che porta entrate erariali importanti ed è il baluardo di legalità sul territorio. Serve rispetto, basta pregiudizi. Il nostro settore negli ultimi 15 anni ha sempre fronteggiato nuove battaglia, ora vorremmo avere una certa stabilità lavorando tutti insieme. Il fatto – ricorda ancora Basta – è che nel 2000 eravamo pochi concessionari, dal bando Bersani del 2006 in poi ci siamo frammentati con la comparsa di tanti gestori, oggi la rete scommesse è fatta da ben 10.900 punti. Non condivido questa frammentazione, dopo il covid continuano a nascere sigle che non portano a nulla, invece dobbiamo fare gruppo ed essere uniti. La politica, oltre ad ammazzare gli imprenditori, ha inciso sulla quota che torna ai giocatori, sulle Awp siamo passati dal 74% al 65% in pochi anni, tutti passati in tassazione. Quindi non siamo noi il male di questo settore, è lo Stato che toglie i soldi dalle tasche dei giocatori. Stesso discorso per le VLT: a inizio anno è stata portata la tassa fortuna al 20% sulle vincite superiori ai 200 euro, anche qui sono andati ad incidere sui giocatori per fare cassa. E’ fondamentale il dialogo per uscire da questa situazione, bisogna sottoporre all’attenzione dei 900 parlamentari un documento che porti alla loro conoscenza di cosa stiamo parlando. Il gioco è un prodotto unico, tutti i giochi sono complementari, bisogna essere uniti per raggiungere un risultato importante”, ha concluso. cr/AGIMEG