“Il Governo, per far fronte all’emergenza in corso, ha stanziato in poco più di un mese e mezzo risorse pari a circa 80 miliardi di euro e occorre quindi – sebbene si possa certamente discutere sul merito delle scelte operate e delle misure adottate – affrontare le questioni con una valutazione più attenta al quadro complessivo di riferimento. Il livello di malcontento sociale causato dal lockdown, e la pressione politica che ne è scaturita, hanno già portato il Governo a prevedere la riapertura delle attività, a prescindere dalla situazione sanitaria; si tratta di una dinamica, tuttavia, che deve essere gestita con grande equilibrio e tenuta, nella consapevolezza della situazione in cui tali attività si collocheranno, ovvero in assenza di mercato, senza illudersi sul fatto che la riapertura significhi automaticamente piena ripresa. Credo che sia indispensabile procedere con prudenza ed auspico che, pur nella legittimità del confronto dialettico tra le diverse posizioni, sia compiuto uno sforzo per indicare soluzioni alternative, che affrontino concretamente il merito delle proposte in discussione”. E’ quando ha detto Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, replicando all’onorevole Pagano (Lega) che ha criticato il Documento di Economia e Finanza 2020 in quanto ritiene non affrontare adeguatamente la situazione economica del Paese. “Il Governo avrebbe dovuto approntare misure più efficaci per contrastare l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica, anche imitando le iniziative intraprese da altri Paesi come la Germania. Credo, pertanto, che dietro ai così tanti errori commessi dall’Esecutivo vi sia la volontà di far implodere il sistema, vi sia un progetto distruttivo, dettato dalla malafede piuttosto che dall’incapacità”, ha detto Pagano. cdn/AGIMEG