Esclusiva Agimeg, Baretta (Ass. Napoli): “Questo è il momento giusto per il riordino del settore, ma bisogna aiutare i Comuni a gestire gli aspetti sociali e farli partecipi degli introiti derivanti dal gioco”. Il video

E’ in corso di svolgimento a Torino la 41esima Assemblea annuale Nazionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che riunisce nel capoluogo piemontese sindaci e amministratori di tutti i comuni d’Italia. Presente all’evento anche l’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, che ha rilasciato un’intervista esclusiva ad Agimeg.

“Ho visto un impegno nuovo da parte del Governo in carica per il riordino del settore del gioco pubblico, anche per quanto riguarda le audizioni parlamentari e l’ultima Legge di Bilancio. Anche se c’è sempre la questione fiscale, non c’è dubbio che questo sia il momento giusto per fare il riordino: il mercato si è ripreso dopo il Covid in maniera rilevante e le entrate sono aumentate. L’avvento del digitale e dell’online sta cambiando lo scenario, ma la gran parte rimane nel fisico. Proprio per questo un riordino è fondamentale. Credo che la regola sia ancora quella di un equilibrio tra norme nazionali e gestione del territorio”, ha sottolineato.

“La Legge Regionale della Campania è una normativa molto equilibrata perchè stabilisce un approccio dove il gioco è una forma normale di divertimento. Combatte anche le patologie, ci sono molti investimenti a contrasto della ludopatia, ma contemporaneamente regola la possibilità di giocare per le persone. Non c’è la definitiva sconfitta della malavita, ma questa è la strada per ridurne l’effetto il più possibile. Se una legge come quella della Campania fosse il quadro di riferimento del dibattito nazionale, il riordino sarebbe davvero a portata di mano”, ha aggiunto.

“Il problema dei Comuni è che vengono lasciati soli a gestire una situazione sociale che a volte è esasperata. Difendere la possibilità di giocare deve andare insieme alla difesa forte della legalità e della possibilità che la tutela della salute resti un punto fermo. Se il Governo e gli istituti centrali assumono questo equilibrio credo che i Comuni saranno messi nelle condizioni di gestirlo. C’è poi un problema di risorse. Tutte quelle che provengono dal gioco, infatti, confluiscono nelle casse centrali. Di conseguenza i Comuni hanno l’onere ma non la disponibilità”, ha concluso.

gpm/AGIMEG