“Come Ascob abbiamo preparato un protocollo per poter riaprire le sale bingo il prima possibile, ma in sicurezza, lavorando con i sindacati a livello nazionale ed avendo particolare cura di tutti gli aspetti relativi alla tutela dei giocatori. Attendiamo ora di vedere cosa diranno le parti governative. Di certo noi siamo pronti ad aprire in totale sicurezza, le sale bingo con metrature di 800 metri quadri sicuramente possono garantire protocolli di sicurezza più di tante altre attività economiche, spero e mi auguro che qualcuno del governo ci permetta di ripartire, noi come associazione abbiamo fatto tutto il possibile”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il presidente di Ascob, Salvatore Barbieri, in merito alla situazione delle sale bingo, chiuse così come altre attività di gioco a causa del lockdown imposto dall’epidemia di coronavirus. “Colgo l’occasione per fare i complimenti ai ragazzi che hanno creato la pagina Fb ‘Uniti per il bingo’: fa vedere che il bingo è un settore sano e familiare, si lotta tutti dalla stessa parte, 2.000 dipendenti delle sale già iscritti al Gruppo danno forza propositiva affinché la politica ci consenta di ripartire. Dietro ogni lavoratore c’è una storia, una famiglia, c’è l’evoluzione di un cammino iniziato 15 anni fa. Leggo che le palestre, ambienti con una metratura inferiore alla nostra e dove si suda, riapriranno il 18 maggio, non possono non credere che quando si parla del nostro settore si fa una questione di etica e di morale, non certo di sicurezza. Non vogliamo tornare sugli stessi argomenti che per anni hanno afflitto il settore, ovvero il problema della questione morale. Se è di questo che stiamo parlando dico alla politica: non sappiamo di essere stati chiusi perché il gioco lecito non si può più fare, ma siamo chiusi dal Dpcm dello scorso 8 marzo per questione di sicurezza nazionale dovuta all’emergenza Covid-19. Se qualcuno pensa che ci faranno rimanere chiusi per una questione morale, che il gioco che fa male, siano onesti e ce lo facciano sapere. Il comparto giochi già sta patendo i distanziometri introdotti dalle regioni e gli orari imposti dai singoli Comuni”. Per il presidente Ascob “la crisi metterà a dura prova tutti, si dovrebbe dare una medaglia a chi riuscirà a riaprire, di qualunque settore si tratti. Una sala bingo può riaprire con la riduzione dei posti? La riapertura che auspichiamo servirà a testarlo, per dire ai nostri dipendenti che noi ce l’abbiamo messa tutta per rimanere aperti, ma non è facile. La crisi può essere affrontata solo se apriamo. Non possiamo pretendere che si azzerino i contagi in tutta Italia, in questo momento bisogna ripartire dalle regioni con meno contagi, anche a macchia di leopardo andrebbe bene, ma non possiamo aspettare altro tempo. Faremo di tutto per difendere i lavoratori del nostro comparto”, ha concluso Barbieri. cr/AGIMEG