Barbieri (Pres. Ascob): “Adm e Governo devono farci sapere se le Sale Bingo devono vivere o se dobbiamo riconsegnare le concessioni”

“Quella determina per noi, per tutto il settore, è un toccasana. Il fatto che qualcuno si stia occupando del gioco è un segnale positivo. Ben venga anche l’accensione la riapertura del gioco nelle tabaccherie”. Lo ha detto Salvatore Barbieri, presidente di Ascob, intervenendo al convegno “Sale Scommesse, Bingo, Slot/Vlt e Giochi nei Tabaccai: attese e novità” organizzato da Agimeg. Barbieri ha lanciato quindi una proposta alle altre Associazione: “Dovremmo lavorare insieme a un protocollo comune per stabilire le norme di sicurezza da rispettare all’interno di una sala, sia per i dipendenti sia per gli avventori. Almeno ci sapranno dire se siamo pronti a riaprire o meno”. E quindi affrontando i problemi del settore del bingo: “E’ inutile mentire: usufruiremo della cassa integrazione fino a dicembre, è impossibile pensare di riaprire con tutto il personale già da subito.  Nelle sale abbiamo una parte ristorazione che al momento non sappiamo come gestirle. In questa fase e abbiamo bisogno di indicazioni. Inoltre servono interventi sull’onerosità delle proroghe. Con il distanziamento sociale, la capienza di una sala bingo si ridurrà del 60%-70%. Ma chi viene a giocare in una sala bingo per un montepremi di pochi euro? Per questo abbiamo chiesto di rilanciare alcuni giochi come il bingo nazionale. Altrimenti ci saranno una serie di sale che non saranno proprio in grado di riaprire, il problema sarà quello della resistenza degli operatori sul mercato”. E sulla cattiva (immeritata) reputazione del settore, il presidente dell’Ascob ha dichiarato che: “Dobbiamo essere i primi a smettere di vergognarci del lavoro che facciamo. Il settore è stato criminalizzato per anni con una serie di attacchi del tutto immotivati. E dobbiamo essere noi i primi a credere nell’attività che facciamo ogni giorno e tutelare i dipendenti che sono il nostro patrimonio”. Barbieri ha quindi spostato l’accento sulla questione dei finanziamenti: “Alcune sale bingo sono andate in banca a chiedere informazioni sui finanziamenti e si sono sentiti dire che gli operatori di gioco sono esclusi per legge. E questo non è vero, almeno il Governo non ci ha esclusi dal finanziamento. I Monopoli hanno una grande occasione in questo momento, perché conoscono tutte le problematiche del settore. I bingo hanno fortissimi problemi in questa fase, perché hanno dei costi di gestione elevatissimi. Il rischio altrimenti è che le sale andranno dai Monopoli per restituire le concessioni, perché non avranno più le risorse per gestirle”. lp/AGIMEG