In seguito alle misure di allentamento dei criteri di idoneità delle garanzie adottate lo scorso 7 aprile in risposta alla crisi pandemica, il Consiglio direttivo della BCE ha approvato una seconda serie di misure di ampliamento dello schema della Banca d’Italia relativo ai prestiti bancari aggiuntivi alle imprese. Le misure, introdotte a completamento di quelle annunciate lo scorso 20 maggio, sono volte a sostenere l’afflusso di credito a famiglie e imprese, anche di piccola dimensione, e favorire l’accesso delle banche italiane alla liquidità di banca centrale. Nel dettaglio, le banche potranno conferire a garanzia delle operazioni di finanziamento conl’Eurosistema: portafogli di prestiti omogenei composti da crediti al consumo erogati alle famiglie; mutui ipotecari alle famiglie all’interno di portafogli, a prescindere dalla probabilità di insolvenza attribuita al debitore (viene eliminato il limite massimo, attualmente pari al 10 per cento) mentre il limite massimo di Loan-to-Value, attualmente pari all’80 per cento, viene innalzato al 100 per cento. Resta fermo che possono essere conferiti in garanzia solo i prestiti performing sia all’atto del conferimento che durante tutta la durata dello stesso. Sono state, inoltre, introdotte nuove fonti di valutazione della qualità creditizia dei debitori dei prestiti. Le misure entreranno in vigore il 17 giugno 2020 e saranno applicate fino a settembre 2021. Entro questa data, il Consiglio direttivo della BCE valuterà la loro proroga per assicurare un’adeguata disponibilità di garanzie per le controparti, anche considerando che è attualmente previsto che gli schemi Additional Credit Claims nazionali restino in vigore fino a marzo 2024. cr/AGIMEG