Si terrà questa mattina al Tar Lazio l’udienza per una eventuale sospensione del bando di gara per le nuove concessioni di gioco online. A fare ricorso contro la Determina dell’ADM una serie di concessionari che puntano alla sospensione della gara, eventualità che avrebbe un forte impatto sul riordino del settore dell’online ma anche sulle casse dell’Erario.
Ricordiamo infatti che le stime del MEF prevedono che potrebbero essere circa 50 le concessioni richieste dagli operatori (sono diversi i concessionari che ne acquisteranno più di una fino ad un massimo di cinque) per un incasso di 350 milioni di euro, visto che una singola concessione ha un costo di 7 milioni di euro.
Nella memoria depositata dall’Avvocatura di Stato, l’Agenzia della Dogane e dei Monopoli ha risposto alle osservazioni presentate nei ricorsi, in particolare modo sulla questione dei 7 milioni di euro di costo per la concessione, affermando che: “l’ammontare dell’una tantum è stato deciso dal legislatore e non dall’Agenzia”.
In merito alla contestazione sugli indici di solidità patrimoniale, ADM ha precisato che questa è una condizione imprescindibile per non mettere a rischio la solidità e le credibilità del sistema concessorio e i fondi dei giocatori. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha anche evidenziato che il settore dell’online è cresciuto dell’87% negli ultimi 4 anni e solo nel 2024 ha messo a segno un +15%.
Un altro dei punti contestati riguarda la questione dei PVR i Punti Vendita Ricariche. Il Consiglio di Stato ha fissato l’udienza al prossimo 11 dicembre a seguito delle richieste cautelari di alcuni operatori. Secondo l’ADM: “non è sostenibile che un contenzioso relativo ad un differente provvedimento dell’Agenzia possa determinare il blocco di una procedura ad evidenza pubblica di rilevante interesse generale per il riordino del comparto”. In pratica a questione dei PVR non dovrebbe provocare rallentamenti nella procedura per il bando di gara per le concessioni online.
ADM è anche intervenuta sulla possibile eliminazione dei jackpot condivisi tra i concessionari, sostenendo che: “non andrebbe ad intaccare la validità della gara, ma piuttosto contribuirebbe a rendere più trasparente la relazione tra operatore e utente”.
Infine l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha contestato le affermazioni sulla incertezza delle linee guida per gli organismi di verifica, inerenti alle regole tecniche relative al rapporto di concessione per la raccolta dei giochi. Gli operatori hanno affermato che: “Eliminare alcune caratteristiche dell’attuale offerta di mercato, a cui il consumatore è abituato, significa favorire il mercato illegale del gioco on line, a danno dei consumatori stessi e degli operatori legali. Anche per questo motivo, in assenza di linee guida il bando dovrà essere annullato o quanto meno sospeso”. ADM ha risposto che: “Si tratta di una visione non solo infondata, ma anche “smentita” dalla stessa condotta dei concessionari, che da sempre dichiarano di voler contrastare l’offerta illegale. “Solo un nuovo quadro regolatorio può garantire legalità, certezza per i concessionari e tutela per i giocatori, non certo la paralisi dell’intero sistema mediante l’annullamento o la sospensione del bando”. sb/AGIMEG