Il tema della dipendenza dal gioco è stato al centro di un‘interpellanza del Movimento 5 Stelle discussa durante l’ultima seduta del Consiglio regionale in Valle d’Aosta. Richiamando la legge regionale n. 10 approvata a fine 2018 che ha modificato i termini per l’applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco, il Consigliere Luigi Vesan ha chiesto se la Giunta si sia già attivata per monitorare “il divieto in un raggio di 500 metri dai luoghi sensibili delle attività per l’esercizio del gioco d’azzardo a carattere secondario”. Il Consigliere ha poi voluto conoscere le sanzioni applicate dai Comuni valdostani nell’annualità 2018 e l’ammontare, per il 2019, dello stanziamento finanziario per l’applicazione della norma regionale. L’Assessore alla sanità, Mauro Baccega, ha ripercorso il periodo di applicazione della legge in questione: “Già da luglio 2016 l’Assessorato ha intrapreso azioni di sensibilizzazione dei Comuni tramite il CPEL in materia di prevenzione, contrasto e trattamento. Un primo questionario è stato sottoposto ai Comuni ad un anno dall’applicazione della legge, facendo emergere che solo pochi si erano dotati di un regolamento ed esercitavano controlli. A maggio 2017 l’Assessorato ha ricevuto comunicazione dei gestori di locali che avevano frequentato corsi di formazione, mentre nel giugno dello stesso anno è stata condotta una nuova ricognizione nei Comuni; per l’annualità 2018 non abbiamo ancora raccolto i dati. Dall’emanazione della legge sono stati aperti solo pochi spazi di gioco”. In merito alla dotazione finanziaria, l’Assessore Baccega ha specificato che è al vaglio degli uffici “una proposta per incrementare l’attuale onere a sostegno delle iniziative a contrasto della dipendenza del gioco, nonché per rivisitare le attuali modalità di erogazione dei contributi, lo stanziamento iscritto a bilancio dalla precedente Giunta è di soli 4mila 700 euro: troppo pochi per garantire una sensibilizzazione sui rischi dell’abuso del gioco. È nostra intenzione, inoltre, avviare un’adeguata campagna di informazione sul costo sociale di questo problema”. Il Consigliere Luigi Vesan, nella replica, si è detto insoddisfatto della risposta: “L’importo stanziato corrisponde a meno di cinquanta centesimi per ogni famiglia valdostana. Oltre all’intenzione di incrementare questa dotazione, avrei preferito sentire almeno un ordine di grandezza. Anche perché la legge è in vigore dal 2015, si sarebbe già dovuto provvedere. Se aspettiamo un anno per effettuare i controlli, la nostra incisività su questo problema grave e urgente è assolutamente carente. Mi aspetto un impegno maggiore rispetto a quello prospettato”. cdn/AGIMEG