Avviso Comune delle Parti Sociali del gioco pubblico alle istituzioni: “Governo riconosca validità dei nostri protocolli e riapra subito le sale. In mancanza di questo non tutelerà milioni di consumatori e regalerà risorse economiche alla criminalità”

Riaperture ancora rallentate, senza considerazione dei severi protocolli di prevenzione Covid e nessun sostegno per il settore comportano rilevantissimi rischi di implosione del gioco regolamentato nel paese, la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e la riconsegna dell’offerta nella mani della criminalità. Per tali ragioni, Acadi-Confcommercio, As.Tro-Confindustria, EGP-Fipe, Fiegl-Confesercenti, Sistema Gioco Italia-Confindustria, congiuntamente a Filcams CGIL, Fisascat Cisl e Uiltucs, attraverso un Avviso Comune richiedono che: “Il Governo, assieme alle Giunte ed ai Consigli regionali e delle Province autonome, mostri chiaramente l’intenzione di rinnovare la scelta di controllo pubblico sull’offerta di giochi a larga diffusione, come le scommesse, il bingo e gli apparecchi da intrattenimento, riconoscendo la validità dei protocolli di prevenzione di settore, consentendo la immediata riapertura delle attività ed intervenendo concretamente a supporto della liquidità e della continuità delle imprese che conducono questi servizi pubblici, tutelando i relativi posti di lavoro. In assenza di questa chiara scelta politica, si prepari ad affrontare la restituzione di larga parte dei giochi in denaro all’economia sommersa ed alla criminalità organizzata, depauperando il patrimonio di esperienze aziendali, di professionalità di migliaia di lavoratori e di opportunità di tutela di milioni di consumatori”. Tale richiesta segue le dovute premesse che le associazioni di aziende e le aziende firmatarie operano nel settore dei giochi pubblici in concessione e gestiscono sale scommesse, sale per il gioco del bingo e sale dedicate agli apparecchi da intrattenimento che operano secondo i contratti nazionali di categoria; la distribuzione specializzata dei suddetti giochi pubblici offre lavoro qualificato ad oltre 30.000 persone, un terzo dei 120.000 redditi da lavoro diretti dei suddetti comparti del gioco regolamentato ad oggi interamente inibiti ad ogni attività rivolta al pubblico. ac/AGIMEG