Presso la Commissione Finanze della Camera si è tenuta oggi l’audizione dei rappresentati del gioco pubblico. Argomento è stato il decreto sul riordino del gioco online, sul quale si sono espresse le associazioni e gli operatori del settore in Italia. Intervenuto anche Domenico Distante, presidente della Sapar.
“Noi siamo piccole e medie imprese, rappresentiamo i nostri dipendenti, garantiamo la raccolta del denaro da versare allo Stato. Facciamo questo tutti i giorni e vorremmo continuare a farlo, ma forse qualcuno non vuole. Parliamo del riordino per quanto riguarda l’online, ma noi abbiamo chiesto più volte che sarebbe stato meglio fare il riordino anche del gioco fisico. Ma nessuno ci ha ascoltato e questo ci dispiace e ci amareggia. Noi abbiamo sempre rispettato le istituzioni e abbiamo sempre rispettato la legalità, non vogliamo che piccole e medie imprese debbano chiudere lasciando a casa i dipendenti”.
Ha proseguito Distante: “Noi siamo dalla parte dello Stato, lo siamo da sempre e sempre lo saremo. In tutti questi anni abbiamo chiesto di essere ascoltati, ma invece questo non è accaduto, non c’è stato alcun incontro o confronto per chiarirsi. Nel 2003 si parlava di 800.000 apparecchi illegali sul territorio nazionale e noi abbiamo lavorato ogni giorno per combattere questa illegalità”.
“Nonostante questo, ora si parla di riordino solo per una parte del settore. Sentiamo ancora di comuni che legiferano con orari e distanziometro, questo significa che non c’è certezza degli investimenti che un imprenditore ha fatto. Abbiamo tanti problemi, come quello delle banche che ci chiudono i conti. Come facciamo a procedere coi pagamenti, se le banche ci chiudono i conti? Come facciamo a lavorare, se siamo nelle mani di sindaci che prendono decisioni dall’oggi col domani e ci limitano con fasce orarie e distanze, quando allo stesso tempo col cellulare posso giocare 24 ore su 24 ovunque nel mondo?”, la domanda del presidente Sapar.
“Noi abbiamo fatto tanto e sempre faremo tanto per lo Stato. I nostri dipendenti girano per il territorio a raccogliere i soldi per lo Stato, con tutti i rischi che ne derivano. Solo il settore delle awp e delle vlt fornisce il 54% delle entrate erariali. Dobbiamo tutelare i dipendenti e le piccole e medie imprese italiane. Dobbiamo salvaguardare tutto l’indotto, siamo per la tutela dei giocatori, della ludopatia, siamo a completa disposizione nella difesa della legalità. Stiamo chiedendo di poter lavorare tranquillamente”. ha concluso. lb/AGIMEG