As.Tro, anche Emilia Romagna esclude aziende del gioco legale dai ristori. Pucci (Pres.) scrive a Bonaccini: “Finchè imprese del settore saranno riconosciute dallo Stato, no a distinzioni tra aziende di Serie A e di Serie B”

“Sempre più Amministrazioni regionali si stanno adoperando nella concessione di ristori a tutte quelle categorie che sono state soggette a restrizioni, in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19. Dai beneficiari dei ristori, tuttavia, continuano ad essere escluse le imprese del gioco legale: dopo la Regione Molise, la Regione Lazio ed il Veneto, anche l’Emilia-Romagna ha escluso le attività del settore del gioco pubblico dai destinatari dei ristori regionali”. E’ l’allarme lanciato da As.Tro. “In ragione di ciò, As.Tro ha deciso di segnalare questa circostanza in una missiva indirizzata al Presidente Stefano Bonaccini e a tutti i Consiglieri della Regione Emilia-Romagna” nella quale si segnala “la non inclusione delle aziende del gioco lecito all’interno dell’ultima legge regionale n 2 del 6 aprile, promulgata per la concessione di ristori alle categorie soggette a restrizioni, in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19. L’esclusione – si legge nella missiva firmata dal presidente di As.tro, Massimiliano Pucci – perpetrata nella legge regionale riguarda aziende autorizzate, pienamente riconosciute, regolate e controllate dallo Stato che vantano, sul territorio nazionale, circa 150 mila addetti ai lavori, che inevitabilmente subiranno tutte le conseguenze del caso dovute alla mancanza di liquidità delle aziende con circa 8 mesi di chiusura. Riflessi occupazionali che avrebbero dovuto essere valutati al fine di affrontare la crisi secondo parametri obiettivi e nel rispetto del principio di uguaglianza richiamato dallo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo il quale ‘nessuno deve essere lasciato indietro’, affinché tutti gli operatori economici potessero essere messi nella condizione di sopravvivere e mantenere in attività la propria azienda”. Per questi motivi As.Tro fa un appello al Governatore Bonaccini “affinché le aziende del gioco legale siano incluse nei ristori predisposti dalla Regione Emilia Romagna, nella disciplina dei quali la legalità deve essere interpretata come unico parametro di riferimento per la concessione di benefici, poiché fintanto che le aziende del gioco saranno riconosciute dallo Stato, non potranno essere compiute distinzioni tra aziende di Serie A e di Serie B, tra lavoratori di Serie A e di Serie B”. lp/AGIMEG