Le associazioni ed i gruppi Facebook che hanno organizzato e partecipato alla storica manifestazione di Roma del 9 giugno scorso hanno inviato un lettera aperta al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “A nome dei 150.000 lavoratori del gioco legale le esprimiamo piena solidarietà per la consapevolezza che la sua giunta ha nel voler porre rimedio a una Legge Regionale che di fatto ha cancellato con un colpo di spugna il gioco legale dal Piemonte. Si tratta di un vero e proprio esproprio di attività ,spesso esistenti da decenni, senza che abbia riconosciuto alcuna forma di indennizzo per avviamento e investimenti fatti con i sacrifici di una vita”. E’ quanto si legge nella nota congiunta di A.G.S.I. (Associazione Gestori Scommesse Italia), A.Gi.Sco, A.Gi.Si. (Associazione Gestori Scommesse Italia), A.Gi.R.E. (Associazione giochi e scommesse rete esercenti), C.G.S.S. (Confederazione Gestori sale scommesse), C.G.L.A. (Comitato gioco legale Abruzzo), AIESS (Associazione italiana esercenti scommesse sportive), AIGL (Associazione italiana gioco legale), A.Gi.Le (Associazione Gioco legale), CNI, Comitato Gioco Responsabile Crotone e provincia, E.M.I. Rebus, Res Cogitans, UTIS, ASCOB, A.d.a.s.i. (Associazione delle Agenzie Scommesse Italiane) ed i gruppi Facebook “Uniti per il bingo”, “Lavoratori del comparto gioco legale”, “Gioco legale uniti per Roma”. “A tutti coloro che oggi attaccano la scelta del suo governo regionale di porre rimedio a questa stortura vorremmo ricordare che Il lavoro é un diritto inalienabile garantito dalla costituzione italiana (Articolo 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni) esso, poi, é fonte di sostentamento per migliaia di piemontesi. Molti imprenditori hanno investito nel settore del gioco legale, garantito e regolamentato da concessioni di monopolio di stato, credendo nella legalità e senza attendere sussidi. Con l’ampliarsi dell’offerta di concessioni terrestri e online da parte del governo, sono state evidenziate le prime problematiche legate al gioco. Si è assistito al proliferare della nascita di associazioni di privato sociale, spesso finanziate da contributi regionali e comunali che hanno enfatizzato e spesso strumentalizzato un fenomeno la cui reale entità è ignota. Noi non escludiamo l’esistenza di criticità ma riteniamo che il proibizionismo non sia la soluzione. La giusta via sta nel mezzo, da una parte vanno giustamente tutelate le libertà dei consumatori con presidi di legalità, va garantita cura e assistenza a coloro i quali presentano problemi nel rapporto col gioco ma al tempo stesso vanno tutelati tutti i lavoratori che fanno parte del comparto a maggior ragione se si tratta di applicare una legge in forma retroattiva. Una legge Regionale deve raccogliere le istanze di tutti i cittadini cercando di bilanciare salute pubblica, legalità e interessi economici. Solo dalla sintesi delle tre questioni si può garantire un buon governo. Apprezziamo la sua volontà nel voler conciliare le tre questioni – conclude la nota – e auguriamo che con la serietà e professionalità che la contraddistinguono si possa porre rimedio a scelte ideologiche che hanno solo favorito un ritorno all’illegalità, la perdita di migliaia di posti di lavoro e nessun beneficio evidente sulla salute pubblica”. es/AGIMEG