Risponde di omessa segnalazione di operazioni sospette la casa da gioco che non segnala le condotte del cliente connotate da chiari indici di anomalia. Così, la Cassazione si è pronunciata sugli obblighi antiriciclaggio degli operatori del settore dei giochi, confermando la decisione della Corte d’Appello e del Tribunale di Roma.
I giudici avevano rigetto il ricorso presentato da un casinò e dal suo responsabile antiriciclaggio contro una sanzione del Mef per omessa segnalazione di operazioni sospette, in relazione ai rapporti intrattenuti con un cliente – riporta Il Sole 24 Ore in un articolo firmato da Eleonora Alampi e Valerio Vallefuoco. I ricorrenti sostenevano di aver assolto all’obbligo di identificazione dei clienti, verificando i documenti di identità al momento dell’ingresso nella casa da gioco e attuando le misure precauzionali di carattere generale indirizzate a tutti gli operatori destinatari delle norme antiriciclaggio.
Tuttavia, secondo la Corte d’Appello, la corretta applicazione di tali norme impone un costante monitoraggio del comportamento complessivo del cliente. Nel caso specifico, attenzionando il cliente sarebbe stato possibile notare una serie di anomalie, come il volume di giocate altissimo, utilizzo di mezzi di pagamento costituiti da assegni circolari di una ventina di banche, frequenza e durata delle presenze del cliente nel casinò. Sussistevano quindi tutti i presupposti dell’obbligo segnaletico.
La Cassazione ha quindi confermato che l‘obbligo segnaletico nasce dall’operazione e non richiede che si abbia la certezza del reato e della finalità di riciclaggio dell’operazione.
Ricordiamo che uno degli interventi più apprezzati del workshop dal titolo “Riforma del gioco pubblico, un’occasione da non perdere per la tutela ed il rilancio delle piccole e medie imprese” organizzato da SAPAR e Italian Exhibition Group, è stato proprio quello dell’avvocato Valerio Vallefuoco, componente della Commissione Antiriciclaggio del Consiglio Nazionale Forense, esperto esterno in materia di antiriciclaggio e anticorruzione e compliance dell’Ordine Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Brand Ambassador della Fondazione Falcone e Borsellino. Il legale si è soffermato sui sistemi di antiriclaggio e sulle modalità di transazione future del settore del gioco: “Rispetto allo scorso anno le segnalazioni antiriclaggio sono aumentate del 30%, da 9000 a più di 12.000. I prestatori di servizio di gioco legale sono pertanto soggetti utili per questo tipo di sistema, poichè stanno implementando queste misure”.
“Ci sarà una maggiore regolamentazione per tutto il settore, ne è un chiaro esempio il sistema dei punti vendita di ricarica. Ci sarà una riduzione drastica del contante, come sta già accadendo in diversi Paesi Europei. Vedo, inoltre un’applicazione di misure molto simili a quella per gli istituti di moneta elettronica, le operazioni diventeranno sempre più tracciate”.
Una regolamentazione più rigorosa potrebbe aiutare il gioco legale a sconfiggere quello illegale: “Quello che oggi potrebbe sembrare un problema, avere un rapporto istituti finanziari-istituti di moneta elettronica, potrebbe diventare in futuro una risorsa e garantire la supremazia del gioco legale su quello illegale”. cdn/AGIMEG