Un investimento da oltre 720 milioni di euro e una strategia ben definita per espandere la propria presenza nel mercato italiano. È questo il piano di Allwyn, colosso europeo delle lotterie, che si prepara a gestire – insieme ai partner di Lottoitalia (insieme a Igt, Arianna 2001, Federazione Italiana Tabaccai e Novomatic Italia) – la concessione del gioco del Lotto per i prossimi nove anni.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, la quota di partecipazione di Allwyn in Lottoitalia (pari al 32,5%) rappresenta una leva importante per innovare l’infrastruttura distributiva e puntare sulla digitalizzazione dei punti vendita. L’obiettivo è rafforzare l’offerta sul canale online, in un mercato che, sebbene maturo, continua a offrire margini di crescita.
“Il mercato italiano delle lotterie è il più importante in Europa, anche grazie alla presenza di tre concessioni differenti”, ha dichiarato Robert Chvatal, CEO di Allwyn. “L’Italia è un contesto sofisticato, ma la digitalizzazione può offrire ulteriori opportunità”.
Attiva in sette mercati internazionali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Austria e Repubblica Ceca, Allwyn genera oltre 8,8 miliardi di euro di ricavi e un Ebitda da 1,5 miliardi, di cui l’80% proveniente dal comparto lottery. L’azienda opera attraverso oltre 110mila punti vendita, servendo circa 130 milioni di giocatori.
Chvatal sottolinea la necessità di rinnovare la percezione delle lotterie, in particolare tra le nuove generazioni. “L’intrattenimento deve essere coinvolgente ma anche sicuro. Usiamo l’intelligenza artificiale per monitorare e mitigare i comportamenti a rischio”, ha spiegato.
Secondo il CEO, il successo delle lotterie non dipende soltanto dal jackpot, ma dalla qualità complessiva dell’esperienza di gioco, che deve essere sostenibile e accessibile.
Mercato online, concessioni e regole europee
Intanto, prosegue l’iter per la nuova gara per il gioco online, con scadenza fissata al 31 dicembre 2025, ma soggetta al vaglio della Commissione UE per le valutazioni tecniche. La definizione finale arriverà solo dopo l’esame del Consiglio di Stato e l’approvazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Anche il gioco fisico è interessato dal riordino normativo, ma i tempi appaiono più lunghi a causa della frammentazione legislativa tra le Regioni.
“Ogni Paese europeo disciplina il settore secondo logiche autonome”, ha osservato Chvatal. “Ma auspichiamo riforme che contrastino l’illegalità e proteggano i giocatori, perché il gioco non regolamentato danneggia l’intero sistema, dall’industria all’erario”. sb/AGIMEG