Si sta svolgendo a Roma la prima edizione degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Una due giorni fortemente voluta dal direttore generale Roberto Alesse, che ha rilasciato un’esclusiva intervista al direttore di Agimeg Fabio Felici.
Da circa un anno e mezzo lei è a capo dell’Agenzia. Che ADM ha trovato quando è arrivato e che ADM vorrebbe vedere nel prossimo futuro?
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è una grande amministrazione finanziaria che rappresenta il cuore dello Stato centrale, quindi svolge lavori fondamentali e assicura in modo costante il gettito fiscale nelle casse dello Stato per la tenuta dei conti pubblici. In più gestisce materie eterogenee attraverso i servizi pubblici essenziali per la collettività.
Ho trovato un’agenzia che era reduce della stagione del COVID e soprattutto della stagione del blocco del turn over. Abbiamo quindi rilanciato con le assunzioni, perché c’era assolutamente bisogno di nuovo personale da inserire in un’agenzia altamente tecnica. E in più abbiamo fatto riforme strutturali perché abbiamo provveduto a riformare sia le strutture centrali sia quelle territoriali.
Il territorio esigeva la fusione delle competenze tra l’ala delle Dogane e quella dei Monopoli. Una riforma che era attesa dal 2012. Partirà adesso, è entrata in vigore da poco e ci sarà una fase di sperimentazione. Questo sarà un grande vantaggio per l’utenza perché si semplificano le procedure. Insomma è una grande novità.
Da dove nasce l’idea degli Stati Generali?
Nasce proprio dall’esigenza che questa pubblica amministrazione deve garantire, da un lato, la realizzazione e l’applicazione dei principi di legalità, dall’altro rimane un’agenzia che deve ascoltare tutto quel mondo sia pubblico sia privato che grava attorno alle materie che l’Agenzia gestisce.
Si pensi alla struttura doganale, a quella del gioco pubblico, alla produzione energetica e del tabacco: è tutto ciò che ruota intorno a questa amministrazione, da parte soprattutto di grande imprese che sono l’ossatura portante di questo paese. Eroghiamo dei servizi pubblici essenziali, applicando la legalità e fornendo un servizio all’utenza e quindi all’economia.
In questi due giorni tutte le attività di ADM vengono esplorate fino in fondo. C’è qualcuna di queste attività che attualmente merita particolare attenzione rispetto alle altre?
Siamo veramente molto entusiasti nel seguire questo processo di integrazione europea a livello doganale, perché le dogane sono lo strumento principale attraverso il quale garantire il commercio legale e soprattutto si parla di politica estera, politica internazionale, di geopolitica.
Stiamo costruendo in Europa un’unica autorità doganale per far sì che tutti gli Stati Membri abbiano una legislazione doganale omogenea, uniforme, che quindi su tutto il territorio europeo si applichino le stesse norme, a vantaggio poi della dell’economia non solo nazionale dei singoli Stati membri, ma tutta l’Europa intera.
Insomma, sembra una ADM veramente in movimento e il movimento ha riguardato anche il settore del gioco pubblico. Si è partiti dal riordino del gioco online e ora si sta lavorando per il gioco fisico. Avete ipotizzato una possibilità date per le nuove concessioni e qual è lo stato dell’arte?
Quella dei giochi pubblici è una materia fondamentale perché è un comparto che porta circa 13 miliardi di gettito nelle casse dello Stato e quindi merita molta attenzione. E deve essere riordinata.
Il Governo ha già l’ok per il riordino del gioco online e ora ci accingiamo a fare riforma del gioco fisico. E’ una riforma molto complessa ma che non possiamo non fare. Ci sono stati dei pregressi che non sono andati a buon fine, mentre ora ci sono tutti i presupposti per creare a livello territoriale una legislazione in materia di giochi omogenea che è la premessa indispensabile per andare a gara, perché le gare bisogna farle altrimenti faremmo la fine dei cosiddetti balneare applicati ai giochi pubblici. ff/AGIMEG