“Questo è un tema molto complesso. Io credo che sia un argomento da attenzionare anche in un senso positivo, perché ci sono delle possibilità anche sotto il punto di vista lavorativo. Io faccio l’amministratore locale da tanti e anni e so che ai Comuni spetta la parte più antipatica, ovvero attuare la norma. Nel caso specifico, mi sono trovato di fronte ad un’inibizione dell’apertura di una nuova struttura sulla base del raggio di distanza da una scuola. Effettivamente il raggio era minore, ma nel concreto la traiettoria vedeva numerosi ostacoli e sostanzialmente, in termini pedonali, sarebbe stato in regola. Questo accade perché la norma non calcola bene la realtà dei fatti. Credo che ormai ci sono tutti gli strumenti per stabilire il percorso pedonale più breve e in modo oggettivo grazie alle strumentazioni avanzate”. E’ quanto ha dichiarato Andrea Alemanni (pres. Comm- Commercio Roma Capitale) durante la presentazione del manifesto del coordinamento ‘Alleati per la Legalità’.
“Chi conosce Roma sa che ci sono delle zone dove la concentrazione di queste attività ha creato distorsioni nel tessuto produttivo territoriale. Per intenderci: in alcune zone il proliferare di queste attività non ha reso giustizia a quello che poteva essere uno sviluppo economico sano. Sono, allo stesso tempo, convinto che in altre zone queste attività potrebbero costruire una struttura economica virtuosa, ma con la normativa vigente diventa impossibile. La norma rischia di ghettizzare questa attività che provoca una concorrenza inutile. La retroattività è prevista anche per altre norme, ma credo che noi potremmo declinarla – per questo settore – sui territori in maniera utile. Io credo che il sommerso approfitti della miopia del legislatore, e per questo dovremmo declinare la norma in modo intelligente“. ac/AGIMEG