Albo PVR: stop a Punti Vendita Ricariche in circoli privati e associazioni. L’impatto sulla rete

L’istituzione dell’Albo per i PVR (Punti Vendita Ricariche), a cui sarà possibile iscriversi dal prossimo 3 novembre e fino al giorno 18 dello stesso mese, sta catalizzando l’interesse di moltissimi operatori. La Determinazione Direttoriale dello scorso 25 ottobre, pubblicata in anteprima da Agimeg, ha elencato tutti i requisiti richiesti per l’iscrizione all’Albo, evidenziando anche come dovrà essere svolta l’attività dei Punti Vendita Ricariche.

Uno dei punti della Determina Direttoriale che ha suscitato quale perplessità da parte di alcuni operatori è il punto 5 dell’articolo 2 dove viene specificato che: “I Punti Vendita Ricariche non possono essere collocati in circoli privati o locali di associazioni, anche se titolari di autorizzazione ai sensi dell’articolo 86 del T.U.L.P.S.”.

L’esclusione dall’Albo dei PVR nei confronti di attività in possesso di autorizzazione ai sensi dell’articolo 86 del T.U.L.P.S. è stata indicata, di fatto, solo nei confronti questa specifica categoria: “…ed è stata comunicata senza adeguati approfondimenti e valutazioni che giustifichino l’estromissione e, in migliaia casi, l’interruzione del servizio di PVR finora offerto ai propri clienti – segnalano gli operatori- con conseguente danno economico“.

PVR Punti Vendita Ricariche

L’indicazione, applicata tout court, avrebbe un impatto importante anche sui bilanci degli operatori. Una prima stima indicativa evidenzia come i circoli e le associazioni costituiscano in percentuale circa il 10%, e in alcuni casi fino al 15%, del portafoglio totale dei PVR contrattualizzati dagli stessi.

Considerata la collaborazione pluriennale con gli operatori online e la dimensione propria di alcune realtà associative di respiro nazionale, non si possono escludere eventuali ricorsi a tutela della categoria. sb/AGIMEG