PVR e gara online: dall’Albo ai rimborsi, dai concessionari alle garanzie ecco cosa succederà

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto i ricorsi, presentati da diversi concessionari, annullando di fatto l’obbligo di iscrizione all’Albo dei PVR i Punti Vendita Ricariche. La sentenza ha evidenziato come il cambiamento, per il quale era previsto un lasso di tempo molto ristretto, abbia determinato diverse problematiche.

La registrazione all’albo, iniziata il 3 novembre e che avrebbe dovuto concludersi il 18 dello stesso mese, è stata di volta in volta posticipata a causa di una mole di criticità che hanno riguardato il mancato funzionamento della piattaforma da utilizzare per la registrazione, il codice tributo da pagare, la mancanza di un protocollo specifico per applicare le nuove limitazioni. Problematiche che hanno di fatto determinato una prima proroga al 26 novembre, una seconda proroga al 6 dicembre e infine il blocco definitivo arrivato con la sentenza del TAR Lazio.

Sono state molteplici le richieste di rimborso fatte dai titolari dei PVR, che si erano registrati pagando i 100 euro previsti per l’iscrizione all’Albo, ma che dovranno attendere la sentenza del Consiglio di Stato dopo l’appello dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Si potrebbe arrivare ad un rimborso delle somme dovute (qualora il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza a favore dei PVR) anche se è probabile che non verrà effettuato poiché le somme già versate saranno presumibilmente utilizzate per la registrazione dei PVR nel 2025. Ovviamente, in questo caso, non si tiene in considerazione la possibilità che molti dei PVR che si sono registrati nel 2024, non continueranno la propria attività, in quanto i concessionari con i quali hanno siglato un contratto non parteciperanno al bando.

Per maggior chiarezza occorre ribadire che, ad oggi, i concessionari stanno continuando a raccogliere scommesse di gioco grazie alla proroga tecnica (onerosa) fissata al 17 settembre 2025. Di questi concessionari, circa il 30%-40% non parteciperà al bando di gara (sempre che il TAR Lazio, in data 7 maggio, non stoppi anche quello) e pertanto i PVR registrati sotto le concessioni che non parteciperanno alla gara, avranno sicuramente il diritto di ricevere il rimborso dei 100 euro.

Bando di gara gioco online

In tutto questo si inserisce anche la gara per le nuove concessioni di gioco online, gara molto attesa e per la quale ADM sta pubblicando, con regolarità, le risposte alle domande dei concessionari attraverso delle FAQ.

Il fattore tempo, anche nel caso del bando online, risulta essere fondamentale e occorrerebbe far tesoro dell’esperienza fatta con i PVR,  fermo restando che, questa volta, eventuali possibili criticità andrebbero ad incidere non su un importo di 100 euro, ma di ben 750.000 euro di garanzia provvisoria, su una garanzia definitiva di 3.500.000 di euro e 7.000.000 di euro di valore di ogni singola concessione.

I ricorsi presentati contro il bando per l’assegnazione delle nuove concessioni del gioco online (come detto è attesa l’udienza del 7 maggio per discutere la richiesta di sospensione della gara), potrebbero lasciar presagire che, come già successo per il registro PVR, la strada per il bando online sia tutt’altro che agevole.

A corroborare tale tesi anche la natura delle garanzie che, per la somma richiesta e la durata prevista, stanno anch’esse pesando su diversi concessionari che si ritroveranno, probabilmente, a dover depositare presso la Ragioneria dello Stato 3.500.000 di euro che, sommati ai 7.000.000 di euro quale costo del bando, determineranno un importo importante se rapportato alla raccolta attuale di gioco rispetto ai 250.000 euro dell’ultimo bando. Anche questo aspetto sarà probabilmente oggetto di discussione all’udienza del 7 maggio. sv/AGIMEG