Con la norma sullo spoils system sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale, il Governo Conte2 sembra costretto a confermare gli attuali vertici delle Agenzie Fiscali per evitare che la bocciatura da parte della Consulta possa paralizzare l’Amministrazione. In sostanza lo spoils system prevede ogni nuovo Governo, entro 90 giorni dalla fiducia, debba confermare gli incarchi ai vertice delle Agenzie fiscali. In caso contrario, queste figure decadono e il Governo può o nominare i successori, oppure non attribuire l’incarico che quindi passa a un dirigente interno (che assume l’incarico di direttore vicario). Per il Conte2, il termine scade il 6 dicembre, quindi tra circa due settimane. A sollevare la questione di legittimità costituzionale è stato il Tribunale del Lavoro di Roma, affrontando il ricorso intentato da Giovanni Kessler, ex numero uno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: il primo Governo Conte utilizzò proprio il meccanismo dello spoil system per interrompere il sui incarico prima del termine. In sostanza, per i giudici del lavoro i direttori delle agenzie fiscali avrebbero un incarico amministrativo e non uno politico, pertanto non dovrebbero seguire le sorti del Governo da cui sono nominati, ma dovrebbero rimanere in carica per tutta la durata del contratto, che è di 3 anni. Ora, questa situazione non dovrebbe avere grosse ripercussioni sull’ADM, il Governo sembrava già intenzionato a confermare l’incarico a Benedetto Mineo. Più complessa la situazione dell’Agenzia delle Entrate: al posto di Antonino Maggiore sarebbero dovuti subentrare o l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, oppure il consigliere del ministero dell’economia Raffaele Russo. lp/AGIMEG