Nelle scorse ore, funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli della Sezione Operativa Territoriale (SOT) di Montano Lucino, in provincia di Como, hanno presenziato alle operazioni di distruzione di una partita di merce costituita da 5.000 mascherine di tipo FFP2 prive dei requisiti di conformità prescritti dal Reg. UE 2016/425. La merce, in arrivo dalla Cina, dichiarata in importazione da un distributore con sede nella provincia di Monza Brianza, era stata intercettata lo scorso mese di agosto a seguito di una selezione operata dal Circuito doganale di controllo: i funzionari doganali avevano sospeso lo svincolo, contestando all’importatore che la certificazione dei requisiti di sicurezza esibita non si riferisse al prodotto che si stava tentando di importare. Si procedeva, pertanto, come da Reg. (CE) 765/2008, ad interessare il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), competente in merito ai controlli sui prodotti che entrano nel mercato comunitario, affidando contestualmente la merce in custodia giudiziale al rappresentante indiretto dell’importatore, in attesa del pronunciamento del MISE. L’organo tecnico interpellato, valutata corretta la segnalazione di ADM, indicava tre possibili opzioni: la regolarizzazione della merce, la rispedizione all’estero, la distruzione. Nel lungo contraddittorio seguito tra ADM e l’importatore, emergeva l’impraticabilità di soluzioni diverse dalla distruzione, operazione avvenuta mediante triturazione presso un impianto di smaltimento allo scopo autorizzato. Il risultato conseguito testimonia il costante impegno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel contrasto ai traffici illegali al confine, anche a tutela della salute pubblica, ancor più in questa delicata fase di emergenza internazionale di rischio sanitario. lp/AGIMEG