“Muoio se non ho l’arte, sento le mie opere prima di produrre, disegno i miei pensieri”. Queste le emozioni alla base della creatività di Andrea Antonello un ragazzo dal sorriso pulito e contagioso, a cui è stato diagnosticato l’autismo all’età di 3 anni. Ma è a 8 anni, quando la sua psicologa capisce che sa leggere, che inizia una nuova vita, una nuova avventura, che vede protagonisti Franco e Andrea, il suo papà che lo guida e lo accompagna in ogni attività.
Insieme hanno fondato l’associazione i Bambini delle Fate per finanziare progetti di inclusione e autonomia per tutte quelle persone che, proprio come Andrea, vogliono affrontare attivamente le sfide che l’autismo e la disabilità gli presentano ogni giorno. Andrea ad esempio scrive, disegna, dipinge, crea in totale autonomia e ha trovato nell’arte la forma più pura e precisa per esprimere se stesso.
Laura, la sua insegnante di arteterapia, specifica che attraverso gli scritti di Andrea è riuscita a comprendere che la sua strada nell’arte è certamente lo stile astratto. “Arte è guardare, ammirare. Stare in un’opera – racconta Andrea – è perdersi nell’uomo, nella sua storia, nel corpo della sua vita. Un uomo nasce per creare qualcosa di unico, di bello per sé e per gli altri. Tutti siamo artisti della nostra esistenza. Creare, lasciare un segno che siamo stati, futuro e passato si uniscono nell’arte eterna. Divine storie, raccontate da umani, capolavori aperti a tutti, nessuno escluso perché l’arte non conosce frontiere, aperta al mondo, utile a noi, indispensabile alla mia persona”.