ADM, contenziosi tributari: nel terzo trimestre 2022 il 69,40% di esiti favorevoli

Nel periodo luglio-settembre 2022, i ricorsi pervenuti nei due gradi di giudizio sono stati 39.792, in aumento rispetto a quanto registrato nell’analogo periodo del 2021 (+59,16%, pari a +14.791 controversie).

In particolare, sono stati presentati 31.955 ricorsi presso le Corti di giustizia tributaria di primo grado e 7.837 appelli presso le Corti di giustizia tributaria di secondo grado (CGT).

Il confronto con il medesimo periodo del 2021, registra un aumento del flusso delle nuove controversie presentate nel primo grado (+97,30%), mentre nel secondo grado i nuovi appelli diminuiscono (-10,99%). L’incremento in primo grado è correlato alla ripresa delle attività di riscossione e di controllo dei tributi da parte degli enti della fiscalità, dopo il periodo emergenziale collegato al Covid-19.

Il valore complessivo dei nuovi ricorsi aumenta del 66,14% in primo grado e del 10,83% in appello.

Nello stesso periodo sono state definite complessivamente 32.799 controversie, con una diminuzione tendenziale delle decisioni depositate pari al 5,78% (-2.011 controversie) rispetto al corrispondente trimestre del 2021.

In dettaglio, sono stati decisi 22.860 ricorsi presso le CGT di primo grado e 9.939 appelli presso le CGT di secondo grado. Il raffronto, su base annua, rileva una diminuzione del flusso delle definizioni, meno marcata nel primo grado (-4,88%) rispetto al secondo (- 7,78%).

Presso le CGT di primo grado, nel terzo trimestre 2022 la percentuale di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore è stata pari al 51,68% della totalità dei provvedimenti emessi, per un valore complessivo di 1.682,01 milioni di euro (che corrispondono al 52,20% del valore complessivo dei ricorsi definiti nel periodo); la percentuale di giudizi completamente favorevoli al Contribuente si è attestata al 26,62%, per un valore complessivo pari a 501,26 mln di euro (che corrispondono al 15,56% del valore complessivo dei ricorsi definiti nel periodo). La percentuale delle cause concluse con giudizi intermedi è del 10,24%, per un valore complessivo di 786,78 mln di euro.

Nelle CGT di secondo grado, le cause concluse con giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore sono il 51,85% della totalità dei provvedimenti emessi, per un valore complessivo pari a 1.200,31 mln di euro (che corrispondono al 58,37% del valore complessivo degli appelli definiti nel periodo); la percentuale di giudizi completamente favorevoli al Contribuente è il 29,53%, per un valore complessivo pari a 526,53 mln di euro (che corrispondono al 25,60% del valore complessivo degli appelli definiti nel periodo). La percentuale delle cause concluse con giudizi intermedi è del 9,32%, per un valore complessivo di 169,89 mln di euro.

Il 54,09% dei ricorsi definiti in entrambi i gradi di giudizio registrano una compensazione delle spese di giudizio; il 31,42% delle stesse sono state poste a carico del contribuente, mentre il restante 14,49% è a carico dell’ufficio.

Le istanze di sospensione accolte nel primo grado di giudizio rappresentano il 38,35% delle istanze complessivamente decise e il loro valore, pari a 351,11 mln di euro, rappresenta il 54,45% del valore complessivo; le istanze di sospensione accolte nel secondo grado rappresentano il 21,31% delle istanze complessivamente decise e il relativo valore è pari a 97,82 mln di euro, che rappresenta il 59,56% del valore complessivo.

Le pendenze al 30 settembre 2022 si attestano a 274.863 unità, registrando un aumento dello 0,62% rispetto al volume presente all’inizio dell’anno (+1.694), e una diminuzione del 4,50% (-12.955) rispetto al 30 settembre 2021.

Il 20,3% delle controversie trattate in udienza è stato discusso da remoto; la diminuzione registrata rispetto al trimestre precedente (25,5%) è correlata e alla ripresa delle udienze presso le sedi delle Corti di giustizia tributaria a seguito della conclusione dello stato emergenziale Covid-19.

L’81,3% delle sentenze e degli altri provvedimenti definitori depositati nel periodo è stato redatto utilizzando il nuovo applicativo di redazione e deposito digitale del provvedimento giurisdizionale, registrando un tempo medio per la redazione e pubblicazione della sentenza pari a 66,5 giorni (i provvedimenti definitori cartacei depositati nello stesso periodo hanno registrato un tempo medio di 117,4 giorni). L’utilizzo del sistema da parte delle Corti di giustizia è in crescita, stante che nel primo trimestre la percentuale di utilizzo era del 71,5% e nel secondo trimestre del 79,4%.

E’ quanto rende noto il Mef nel Rapporto trimestrale sul contenzioso tributario del terzo trimestre 2022.

Il numero dei ricorsi presentati nel trimestre in esame (31.955) registra un aumento del 97,30% (+15.759 ricorsi) rispetto all’analogo trimestre del 2021, e un aumento del 8,79% (+2.583 ricorsi) rispetto al dato riscontrato nel terzo trimestre del 2020. Il 46,53% dei nuovi ricorsi riguarda atti impositivi emessi dall’AE-Riscossione, seguono con il 32,07% i ricorsi che coinvolgono gli Enti Territoriali e con il 24,72% i ricorsi avviati contro l’Agenzia delle Entrate. Il confronto con il terzo trimestre del 2021 mostra un forte incremento del nuovo contenzioso verso l’AE-Riscossione (+1.229,87%) e, in modo più moderato, verso gli Altri Enti (111,83%), l’Agenzia delle Entrate (+45,33%) e gli Enti Territoriali (+24,03%), mentre si registra una leggera contrazione del nuovo contenzioso verso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (-2,14%).

Nel trimestre in esame, il contenzioso di valore inferiore a 50.000 euro si attesta su livelli nettamente superiori rispetto al terzo trimestre del 2021 (+93,32%, pari a +12.959 ricorsi), superando anche il livello del 2020 (+4,51%, pari a +1.158 ricorsi). La distribuzione delle nuove liti per Ente impositore evidenzia, rispetto al 2021, una forte ripresa del contenzioso verso l’AE-Riscossione (+1.385,42%, pari a +10.169 ricorsi), verso gli Altri Enti (+96,62%, pari a +1.571 ricorsi), verso l’Agenzia delle Entrate (+29,29%, pari a +1.078 ricorsi) e meno marcatamente verso gli Enti Territoriali (+2,32%, pari a +176 ricorsi). Come già evidenziato, i forti incrementi dei nuovi contenziosi che interessano l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’Agenzia delle Entrate sono frutto della ripresa dell’attività di riscossione e di controllo da parte di detti soggetti della fiscalità. Leggera discesa per le nuove controversie che coinvolgono l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (-13,06%, pari a -35 ricorsi).

Confronto trimestrale del contenzioso per valori fino a 50.000 euro distinto per Enti.

I ricorsi definiti nel trimestre in esame, pari a 22.860 unità, risultano in calo rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2021 (-4,88%, pari a -1.173 decisioni), ma superiore rispetto al livello registrato nel terzo trimestre del 2020 (+12,67%, pari a +2.570 decisioni), periodo quest’ultimo caratterizzato dalla sospensione dell’attività giurisdizionale disposta dalla normativa emergenziale in funzione dell’evento pandemico Covid-19. Gli Enti impositori che registrano la percentuale più alta di esiti completamente favorevoli risultano essere: · l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con il 69,40%, il cui valore economico (pari a 59,28 mln) costituisce il 62,34% del valore complessivo delle controversie definite in cui è parte lo stesso Ente; · l’Agenzia delle Entrate con il 54,03%, il cui valore economico (pari a 1.282,88 mln) costituisce il 54,60% del valore complessivo delle controversie definite in cui è parte lo stesso Ente.

Gli appelli definiti nel trimestre, pari a 9.939, diminuiscono del 7,78% rispetto allo stesso periodo del 2021 (-838 decisioni), ma risultano superiori (+27,41%, con +2.138 decisioni) rispetto al medesimo periodo del 2020, quest’ultimo caratterizzato dalla legislazione emergenziale che ha sospeso lo svolgimento delle udienze. Le maggiori percentuali di successo per gli Enti impositori si registrano negli appelli che vedono coinvolti: · l’Agenzia Dogane e Monopoli con il 73,31%, il cui valore economico è di 50,54 mln di euro, pari al 77,97% del valore complessivo degli appelli attivati contro lo stesso Ente; · l’AE-Riscossione con il 61,39%, il cui valore economico è di 574,81 mln di euro, pari al 91,52% del valore complessivo degli appelli attivati contro lo stesso Ente. cdn/AGIMEG