ADM, contenziosi tributari: nel secondo trimestre 2022 il 67,44% di esiti favorevoli

Le pendenze complessive al 30 giugno 2022 si attestano a poco meno di 268 mila unità, con una riduzione su base annua del 10%; il dato congiunturale del trimestre precedente registra invece una lieve ripresa dell’arretrato (+2,24%). I ricorsi pervenuti nel secondo trimestre mostrano un aumento tendenziale del 39%, mentre le definizioni sono diminuite del 15%. Si consolida l’utilizzo della redazione digitale delle sentenze, che si attesta al 79% dei provvedimenti depositati.

Prosegue lo smaltimento delle controversie pendenti che, alla data del 30 giugno 2022, si attestano a 267.804 fascicoli, con una diminuzione tendenziale del 10% su base annua. Il dato congiunturale con il trimestre precedente evidenzia una lieve ripresa delle pendenze (+2,24%), maggiormente rilevante nel primo grado di giudizio (+6,8%), causata dal deposito di un numero di nuovi ricorsi superiore al numero delle definizioni.

Le nuove controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio nel secondo trimestre 2022, pari a 51.900, risultano in aumento del 38,6% rispetto all’analogo periodo del 2021; tale incremento è correlato alla ripresa delle attività di accertamento e riscossione dei tributi da parte degli enti della fiscalità. Le controversie definite, pari a 46.023, registrano una diminuzione tendenziale del 14,7%.

In dettaglio, i ricorsi presentati presso le Commissioni tributarie provinciali (CTP) sono stati pari a 41.047, in aumento tendenziale del 60,6%, mentre le definizioni, pari a 31.464, hanno registrato una diminuzione del 17,0%. Nelle Commissioni tributarie regionali (CTR), gli appelli pervenuti nel medesimo periodo risultano pari a 10.853 unità, inferiori dell’8,6% rispetto al precedente anno; le definizioni, che si attestano a 14.559 provvedimenti, sono diminuite del 9,5%.

Nelle CTP la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore si è attestata al 51,2%, per un valore complessivo di 2.099,88 milioni di euro, mentre quella dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata del 26,3%, per un valore di 678,04 milioni di euro. La percentuale delle controversie concluse con giudizi intermedi è stata del 10,5%, per un valore complessivo di 464,08 milioni di euro.

Nelle CTR la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore è stata del 53,2%, per un valore complessivo di 1.342,02 milioni di euro, mentre quella dei giudizi completamente positivi nei confronti del contribuente è stata del 28,9%, per un valore complessivo di 603,78 milioni di euro. Le controversie concluse con giudizi intermedi rappresentano l’8,8%, per un valore complessivo di 706,05 milioni di euro.

Continua l’aumento dei depositi dei provvedimenti digitali da parte dei giudici tributari che raggiunge circa il 79% del totale dei provvedimenti depositati.

E’ quanto rende noto il Mef nel Rapporto trimestrale sul contenzioso tributario del secondo trimestre 2022.

l numero dei ricorsi presentati nel trimestre in esame (41.047) registra un aumento del 60,58% (+15.486 ricorsi) rispetto all’analogo trimestre del 2021 e del 61,79% (+15.677 ricorsi) rispetto al dato riscontrato nel secondo trimestre del 2020. Il 38,46% dei nuovi ricorsi riguarda atti impositivi emessi dagli Enti Territoriali, seguono con il 32,62% i ricorsi che coinvolgono l’AE-Riscossione e con il 29,36% i ricorsi avviati contro l’Agenzia delle Entrate. Il confronto con il secondo trimestre del 2021 mostra una netta ripresa del nuovo contenzioso verso l’AE-Riscossione (+836,36%), l’Agenzia delle Entrate (+121,61%) e gli Altri Enti (+57,99%), mentre si registra una contrazione del nuovo contenzioso verso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (-24,79%) e gli Enti Territoriali (-1,77%). Come già anticipato, le percentuali sopra registrate mostrano chiaramente una ripresa delle attività di riscossione e di controllo da parte degli enti impositori e della riscossione, attività precedentemente sospese a seguito dell’emanazione della normativa emergenziale Covid19.

Nel trimestre in esame, il contenzioso di valore inferiore a 50.000 euro si attesta su livelli nettamente superiori sia rispetto al secondo trimestre del 2021 (+58,02%, pari a +12.681 ricorsi), sia rispetto al livello del 2020 (+57,53%, pari a +12.613 ricorsi). La distribuzione delle nuove liti per Ente impositore evidenzia, rispetto al 2021, una forte ripresa del contenzioso verso l’AE-Riscossione (+833,57%, pari a +8.344 ricorsi), e verso l’Agenzia delle Entrate (+199,70%, pari a +5.248 ricorsi) e, seppur meno marcatamente, verso la categoria Altri Enti (+40,12%, pari a +1.147 ricorsi). Come già evidenziato i forti incrementi dei nuovi contenziosi che interessano l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’Agenzia delle Entrate sono frutto della ripresa dell’attività di riscossione e di controllo da parte di detti soggetti della fiscalità. Scendono, invece, delle controversie nei confronti degli Enti Territoriali (-12,77%, pari a -1.909 ricorsi) e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (-35,31%, pari a -149 ricorsi).

Gli Enti impositori che registrano la percentuale più alta di esiti completamente favorevoli risultano essere: l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con il 67,44%, il cui valore economico, pari a 172,43 mln, costituisce l’88,48% del valore complessivo delle controversie definite in cui è parte lo stesso Ente; · l’Agenzia delle Entrate con il 54,70%, il cui valore economico, pari a 1.336,08 mln, costituisce il 54,54% del valore complessivo delle controversie definite in cui è parte lo stesso Ente.

Le maggiori percentuali di successo per gli Enti impositori si registrano negli appelli che vedono coinvolti: · l’Agenzia Dogane e Monopoli con il 64,43%, il cui valore economico è di 69,95 mln di euro, pari al 43,65% del valore complessivo degli appelli attivati contro lo stesso Ente; · l’AE-Riscossione con il 62,18%, il cui valore economico è di 160,18 mln di euro, pari al 70,92% del valore complessivo degli appelli attivati contro lo stesso Ente. cdn/AGIMEG