Scommesse caso Cirsa-Eplay24, Mazza (Betaland): “Fase irreversibile di mercato, che diventerà territorio solo di grandi operatori”

“La notizia della possibile acquisizione, da parte di Cirsa, di Eply24, rappresenta un punto di non ritorno per il mercato italiano. Si tratta infatti della conferma che tutti gli operatori con una quota di mercato, per il settore delle scommesse, superiore al 4%-5% sono in mano a grandi gruppi” – spiega ad Agimeg Carmelo Mazza, ceo Oia Service titolare del marchio Betaland, in merito alla notizia (data ieri in anteprima da Agimeg ndr) dell’ok da parte dell’Agcm per l’acquisizione di Eplay24.

“Insomma andiamo incontro ad un mercato che sarà fatto solo di grandi operatori, in cui lo spazio per le aziende più piccole, che non abbiano come “cappello” un grande operatore, è difficile che ci sia. Gli operatori con quote di mercato più basse potranno essere “inghiottiti” dai grandi players. E’ anche vero però che potrebbe esserci l’ipotesi che gli operatori più piccoli possano consorziarsi, diventando così loro stessi un player importante. Devo però dire che realisticamente mi sembra una ipotesi poco praticabile perché storicamente gli operatori più piccoli hanno dimostrato poco attitudine a mettersi insieme”

“Sono invece più propenso a pensare che si delinei un mercato con pochi operatori di grande capacità finanziaria e prospettive di sviluppo a livello internazionale. E l’operazione di Cirsa-Eplay24 va proprio in questa direzione”.

“Di fatto concluse le acquisizione tra i grandi operatori, si è passato allo step successivo che è quello in inglobare le aziende di seconda fascia, con quote di mercato interessanti ma non elevatissime. Non siamo più nella fase dove il grande compra il grande”.

“Adesso siamo in quella dove il grande compra il medio, poi sarà la volta del medio-piccolo per poi arrivare alla fascia più bassa degli operatori. Insomma siamo di fronte ad una fase irreversibile del mercato. Per questo il prossimo bando, quando ci sarà, vedrà al via pochi operatori”.

“Il modello patronale delle aziende è finito. Qualche operatore potrebbe comunque decidere di continuare a lavorare come azienda di nicchia, ma penso che la stragrande maggioranza verrà assorbita, magari sotto varie forme non necessariamente, quindi, con acquisizioni totalitarie ma anche con modalità che prevedano la continuità della gestione aziendale precedente, dai grandi gruppi”.

“Credo anche che, nonostante le acquisizioni, tanti marchi anche di piccoli operatori continueranno ad essere presenti sul mercato”. Ha concluso Mazza: “Si sta infatti consolidando il modello di concessionario plurimarche”. ff/AGIMEG